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🇪🇺 Deficit, Fiscalità

DEBITO PUBBLICO E RILANCIO DELL’ECONOMIA IN EUROPA: STUDIO BOSTON CONSULTING

European fiscal consolidation. Four factors that will support success

Pia Hardy, Larry Kamener, Laura Karotie


BCG – The Boston Consulting Group
www.bcg.com


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A seguito della recente crisi economica, buona parte dei paesi europei deve fronteggiare il problema di un deficit e di un debito pubblico in crescita.

Lo studio della società di consulenza Boston Consulting analizza la realtà di quattordici Paesi dell’Unione europea (tra i quali l’Italia), sulla base dei dati statistici disponibili e di una serie di interviste rilasciate da funzionari dei Ministeri del tesoro e delle finanze.
Gli autori considerano l’attuale situazione finanziaria nei diversi paesi da due angolazioni: l’entità degli squilibri e i margini di intervento a disposizione.

Il debito pubblico nei Paesi europei ha raggiunto livelli senza precedenti (pari, in media, al 74% del PIL europeo nel 2009, con la previsione che possa arrivare all’83% entro il 2012). In assenza di interventi, tale trend costituisce un serio ostacolo per le prospettive di crescita dell’Europa.

E’ necessario agire su debito e deficit in un contesto in cui potrebbero ripetersi episodi di rallentamento della ripresa economica: incentivi e politiche di sostegno finanziario (come quelle attivate a beneficio di banche in difficoltà) potrebbero essere fonte di nuovi innalzamenti del debito pubblico. Da ultimo, l’invecchiamento della popolazione continuerà ad essere causa di ulteriori pressioni sui conti pubblici della maggior parte dei paesi europei.

La situazione europea si presenta piuttosto diversificata. Ad esempio, la realtà economica spagnola risulta di fatto meno complessa rispetto alle apparenze, poiché il deficit è in gran parte frutto di mancati introiti fiscali a seguito della recessione (e non di spese superiori ai limiti consentiti). Quanto all’Italia, il problema risulta più complesso rispetto a quello spagnolo, ma il Paese dispone di un maggior margine di manovra (cioè di più ampi spazi per ridurre le spese o aumentare l’efficienza della macchina statale).

Gli autori dello studio identificano quattro fattori che possono favorire il riequilibrio del budget statale:

- un Governo stabile, in grado di portare avanti programmi di riforma nel lungo periodo;
- un chiaro programma di rientro del deficit a medio termine;
- adeguate competenze istituzionali da parte del Ministero delle Finanze e di chi è preposto ad occuparsi di politica fiscale;
- un solido quadro di disciplina fiscale, esteso a tutti i livelli di governo.