Panorama Assicurativo Ania

🇺🇸 Rischio, Rischio sistemico

ASSICURAZIONI E RISCHIO SISTEMICO. UN’ANALISI SUL MERCATO STATUNITENSE

Systemic Risk and the U.S. Insurance Sector

Temple University - John David Cummins; Mary A. Weiss


SSRN – Social Science Research Network
http://ssrn.com


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La crisi finanziaria “globale” di qualche anno fa costituisce un esempio pratico di diffusione del cosiddetto “rischio sistemico”. Un intero settore dell’economia, quello immobiliare, entra in crisi e provoca un’estesa flessione dell’attività economica generale e del valore degli asset sui mercati finanziari.

In quel contesto, dalla crisi del gruppo assicurativo AIG è scaturita la necessità di chiarire se l’attività assicurativa potesse costituire una possibile fonte di rischio sistemico. Il presente studio intende contribuire al dibattito cercando di dare risposta al quesito, con preciso riferimento alla realtà statunitense.

Gli autori hanno basato la valutazione del rischio sistemico su una dettagliata analisi dell’industria finanziaria statunitense, del suo ruolo nell’economia e sulla verifica delle interconnessioni esistenti tra operatori assicurativi.
Hanno parimenti analizzato possibili fattori che “contribuiscono al rischio”, ossia gli elementi che determinano l’aumento della vulnerabilità dei mercati e delle istituzioni alle crisi sistemiche.
Gli autori sono giunti alla conclusione che l’attività assicurativa statunitense, intesa come “core activity” del settore, non è fonte specifica di rischio sistemico. Tuttavia, pongono in evidenza quanto segue:
- il comparto vita è sensibile alle crisi intra-settoriali, per via del rischio di leverage e di liquidità;
- i settori vita e danni sono sensibili a possibili crisi provocate dal comparto riassicurativo, legate al rischio di controparte;
- la gestione finanziaria del settore (considerata come “non-core activity” dell’impresa) è esposta al rischio sistemico, nella misura in cui l’impresa assicuratrice fa ricorso all’investimento in strumenti derivati.
La riduzione del rischio sistemico è possibile, secondo gli autori, soprattutto attraverso lo sviluppo – da parte della vigilanza – di più efficaci meccanismi di “group supervision”.