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BANKITALIA: LEZIONI DALLA CRISI PER LA STABILITA’ FINANZIARIA E LA VIGILANZA BANCARIA

“Lessons learned from the financial crisis for financial stability and banking supervision” “Quaderni di Economia e Finanza”, n. 76 – dicembre 2010

Alessio De Vincenzo, Maria Alessandra Freni, Andrea Generale, Sergio Nicoletti Altimari, Mario Quagliariello


BANCA D’ITALIA
http://www.bancaditalia.it/


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A partire dal 2007, la crisi finanziaria ha evidenziato la necessità di ricorrere a nuovi approcci regolamentari e di vigilanza, al fine di rafforzare il sistema e di limitare il rischio del ripetersi di episodi simili.
Nel documento di Bankitalia si individuano tre elementi essenziali per garantire una maggior stabilità finanziaria:
- una più completa analisi di stabilità finanziaria;
- una migliore regolamentazione;
- una più efficace cooperazione su scala internazionale.

L’opera di analisi e valutazione della stabilità finanziaria deve essere approfondita, per comprendere in misura completa le origini del rischio sistemico. A tal fine, occorrono dati più consistenti in riferimento alle istituzioni finanziarie non-bancarie e alle società non-finanziarie.
Ai fini della risoluzione dei problemi legati all'interconnessione tra istituzioni finanziarie, inoltre, si rende necessaria un'informazione dettagliata e tempestiva sulle esposizioni riconducibili a tali istituzioni. Serve rafforzare il legame tra le informazioni di natura macroprudenziale e quelle microprudenziali e si rivela importante migliorare i modelli utilizzati per l’analisi.

Un secondo elemento essenziale è la predisposizione di efficaci misure regolamentari: in tal senso, il Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (in collaborazione con il Financial Stability Board e il G20), ha formulato proposte per rafforzare significativamente i livelli di patrimonializzazione e di liquidità degli istituti di credito.
L'applicazione delle nuove regole condurrà a un consistente aumento della base patrimoniale, a livelli di leverage più contenuti, a una minore prociclicità e a un miglior controllo del rischio di liquidità.

In terzo luogo, occorre curare e rafforzare la cooperazione internazionale.
Lo scambio di informazioni tra gli organi di vigilanza posti in diverse giurisdizioni e la garanzia di azioni comuni efficaci rivestono una fondamentale importanza per il mantenimento dell'integrazione finanziaria, evitando spill-over negativi tra mercati e paesi. I sistemi “ad hoc” per favorire la risoluzione delle crisi dovranno essere delineati secondo criteri di maggiore efficacia, per assicurare che dalla crisi di una singola istituzione non derivino conseguenze sulla capacità dei mercati finanziari di fornire, nel tempo, servizi considerati essenziali per l'economia nel suo complesso.