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“MORTALITY PROTECTION GAP”: GLI EUROPEI SONO SOTTOASSICURATI PER 10.000 MILIARDI DI EURO. REPORT SWISS RE

The European Insurance Report 2010, ‘Customers for life’

Swiss Re


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Per “Mortality Protection Gap” si intende l’ammontare di risorse necessario per garantire a una famiglia il tenore di vita corrente nel caso in cui dovesse mancare prematuramente il principale percettore di reddito. Swiss Re, nella prima edizione dello “European Insurance Report”, compie una stima di tale ”gap” in 12 Paesi e offre una serie di interessanti informazioni sulla percezione delle assicurazioni vita da parte dei consumatori europei.

La prima edizione dello European Insurance Report, “Customers for Life”, è stata pubblicata da Swiss Re il 27 settembre scorso. Sulla base di un’indagine che ha coinvolto oltre 11.000 cittadini europei di 12 paesi diversi, il rapporto segnala una diffusa situazione di insufficienza in termini di coperture assicurative sulla vita. L’analisi delle percezioni e delle inclinazioni dei consumatori fa supporre che vi sia un grande potenziale per il settore nell’ immediato futuro.

Il report include un’analisi quantitativa del “Mortality Protection Gap”, un indicatore dato dalla differenza tra l’ammontare delle risorse di cui dispongono i superstiti (risparmi, prestazioni dello Stato e polizze vita già stipulate) in caso di morte prematura del capofamiglia e l’ammontare necessario per mantenere il tenore di vita corrente.
La misura in questione, che non considera il gap per i casi di invalidità, offre una stima della sottoassicurazione in Europa: si tratta di ben 10.000 miliardi di euro. In termini di premi potenziali, si calcola un totale annuo che si aggira intorno ai 25 miliardi di euro.

L’ampiezza del “Mortality Protection Gap” varia molto da paese e paese ma, approssimando, è maggiore dove lo stipendio medio e la percentuale di popolazione lavorativa sono più alti. L’ Italia, su 12 paesi considerati, si colloca al quart’ultimo posto.

L’indagine fornisce, altresì, interessanti elementi sulla percezione delle assicurazioni vita da parte dei consumatori.

Il bisogno di maggiore protezione è ampiamente riconosciuto (solo l’11 % si considera “ben garantito finanziariamente” in caso di morte, malattia o disabilità). Tuttavia, la percezione dell’ampiezza delle garanzie in essere non è realistica: molti sovrastimano l’ammontare della propria copertura assicurativa o fanno un eccessivo affidamento sui propri risparmi e sull’assistenza statale (ben il 26% conta su eventuali interventi dello Stato). La percentuale dei consumatori che si dichiarano non intenzionati a comprare un assicurazione vita nel prossimo anno varia tra i paesi, ma è comunque mediamente alta. Il principale ostacolo all’acquisto è percepito nel prezzo (così per il 48% degli intervistati). Tuttavia, circa la metà sarebbe disponibile a pagare più di 20 euro mensili per la propria polizza (per una copertura di 100.000 euro).

In definitiva, secondo il report, gli europei sono consapevoli della necessità di maggiori coperture, ma non riconoscono nelle assicurazioni lo strumento per avere protezione. La diffusa sfiducia è il motivo principale per cui non vengono stipulate polizze vita. Spetta quindi all’industria assicurativa adoperarsi affinché i consumatori diventino consapevoli dei benefici di un’assicurazione vita, trasmettendo il messaggio che ques’ultima offre sicurezza a prezzi accessibili.