Panorama Assicurativo Ania

🇬🇧 Pricing

REGNO UNITO: L’IMPORTANZA DELLE DISTINZIONI DI GENERE NEL PRICING ASSICURATIVO

The Use of Gender in Insurance Pricing

ABI – Association of British Insurers


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L’Associazione delle compagnie assicuratrici britanniche (ABI) ha commissionato alla società di consulenza Oxera la realizzazione di uno studio sugli impatti economici di un ipotetico “divieto della differenziazione” fra uomini e donne nel pricing dei prodotti assicurativi.

Oxera individua le tre seguenti tipologie di effetti, conseguenti all’introduzione di tale divieto:

- impatto redistributivo. Le categorie di assicurati che attualmente, per effetto della differenziazione, beneficiano di condizioni tariffarie migliori subirebbero sensibili rincari per sussidiare l’introduzione della tariffa unisex. Le categorie di assicurati colpiti sarebbero differenti a seconda della tipologia di prodotto: le giovani donne sarebbero penalizzate con riguardo alle coperture auto e vita; per gli uomini si avrebbe un aumento tariffario nelle polizze di rendita;

- impatto sulla singola compagnia e sull’offerta assicurativa. Nell’ottica di un approccio tariffario basato sul rischio, la rinuncia alla distinzione di genere spingerebbe le compagnie a ricercare nuove variabili esplicative del rischio o ad aumentare il peso relativo delle variabili rimanenti. Il divieto avrebbe anche un impatto sul rischio marginale dei contratti sottoscritti, determinando un aumento dei margini di solvibilità richiesti – secondo Solvency II –, delle riserve e, conseguentemente, dei premi;

- impatti estesi a tutto il mercato. La ridefinizione tariffaria potrebbe spingere molte compagnie a riposizionarsi sul mercato o a uscirne. Nel contempo i clienti migliori – che subirebbero l’incremento tariffario – potrebbero acquistare meno coperture, mentre i peggiori – a favore dei quali andrebbe l’effetto redistributivo – potrebbero essere incentivati ad acquistarne di più.

Lo studio conclude sottolineando che l’introduzione di un simile divieto non potrebbe che avere costi molto elevati – soprattutto per i clienti migliori – ma, di fatto, non determinerebbe nessun reale beneficio né dal lato della domanda né da quello dell’offerta assicurativa.

Il divieto preso in esame rimane, comunque, un’ipotesi assolutamente teorica, tenuto conto anche del fatto che il ricorso alla differenziazione in base al genere, da parte delle compagnie britanniche, risulta fondato su elementi strettamente statistici ed attuariali, che escludono ogni arbitraria discriminazione ai sensi dalla normativa vigente sia a livello nazionale sia a livello europeo.