FERMA: INDAGINE SUL RISK MANAGEMENT IN EUROPA
FERMA risk management - Benchmarking survey 2010 (5th Edition): Keys to understanding the diversity of risk management practices in Europe
FERMA - Federation of European Risk Management Associations, in collaborazione con Ernst & Young e AXA Corporate Solutions
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FERMA, la Federazione europea delle associazioni di risk managers, ha pubblicato recentemente l’indagine 2010 (condotta da AXA Corporate Solutions e da Ernst&Young) sul risk management nelle imprese del vecchio continente.
Le risposte al sondaggio sono state 782, provenienti da imprese ubicate in 19 paesi europei: si tratta del livello di partecipazione più alto da quando, nel 2002, l’indagine ha preso avvio.
I risultati – pur nella eterogeneità delle risposte raccolte – confermano la continua evoluzione nel campo del risk management.
Tra le principali evidenze dello studio:
· circa la metà degli intervistati (47%) sostiene che la crisi finanziaria ha aumentato l’importanza del risk management;
· il risk management è supportato dal top management: dal consiglio d’amministrazione, dal CFO e dal CEO nel 25%, 24% e 17% dei casi, rispettivamente;
· i requisiti legali e di compliance rimangono la principale motivazione del risk management (70% dei casi), ma il peso delle richieste degli azionisti sta crescendo (39%, contro il 35% del 2008).
In riferimento al servizio assicurativo, in particolare, risulta che:
· gli acquirenti di servizi assicurativi ritengono gli attuali prezzi adeguati, ma manifestano preoccupazione relativamente all’identificazione dei rischi futuri (61%), all’evolvere del mercato assicurativo verso condizioni tariffarie più aspre (48%) e in riferimento agli effetti di Solvency II (25%);
· gli intervistati sono abbastanza soddisfatti delle compagnie di assicurazioni, delle loro competenze e capacità di consulenza, ma chiedono maggiore impegno sul fronte dell’innovazione di prodotti e servizi (52%). Chiedono, inoltre, un supporto con riguardo ai rischi nuovi ed emergenti, in particolare quelli che al momento sono ritenuti “non assicurabili” (57%).