Panorama Assicurativo Ania

🌎 Mercati finanziari, Crisi finanziaria, Vigilanza

NUOVE REGOLE PER UN NUOVO SISTEMA FINANZIARIO: DALL’FMI ALCUNE CONSIDERAZIONI DI “POLICY”

Shaping the New Financial System

José Viñals, Jonathan Fiechter, Ceyla Pazarbasioglu, Laura Kodres, Aditya Narain, Marina Moretti


INTERNATIONAL MONETARY FUND - Monetary and Capital Markets Department
http://www.imf.org/


Staff Position Note - October 3, 2010


A quasi tre anni di distanza dalla crisi finanziaria globale, i lavori di riforma del sistema regolamentare – secondo l’agenda stabilita dal G-20 nel 2009 – continuano ad evidenziare la necessità di solide basi finanziarie e di vigilanza per garantire lo sviluppo economico presente e futuro.

Il paper IMF, pubblicato nell’ambito della nuova collana “Staff Position Notes”, sottolinea che l’attività di riforma si sta muovendo nella giusta direzione. Tuttavia, secondo gli autori, è necessario che i policyholders siano consapevoli del potenziale pericolo rappresentato da eventuali compromessi e omissioni, che finirebbero per diminuire gli effetti positivi delle riforme stesse.
Alcuni aspetti, a questo proposito, risultano fondamentali.

- “Level Playing Field” nell’ambito regolamentare e di vigilanza:
viene auspicato un maggior coordinamento per poter meglio fruire dei vantaggi di una “finanza globale”, per sostenere la concorrenza e per minimizzare gli effetti negativi di una frammentaria e poco armonica vigilanza “cross-border” (che finirebbe per danneggiare la stabilità finanziaria globale). E’ indispensabile ottenere condizioni di minore “opacità” e complessità all’interno dei mercati;

- maggior efficacia della regolamentazione e della vigilanza:
tale misura si rende necessaria al fine di evitare un nuovo ciclo di leveraging e un’eccessiva assunzione di rischi (quest’ultima, favorita dallo “short-termism” e da standard di governance insufficienti);

- sviluppare secondo principi di coerenza, a livello nazionale e “cross-border”, meccanismi e procedure che consentano di interrompere l’attività delle istituzioni finanziarie a rischio senza contribuire alla creazione di “moral hazard” (ma, al al contrario, salvaguardando la stabilità finanziaria del sistema);

- stabilire un framework di vigilanza macroprudenziale, la cui efficacia sia tale da rafforzare la capacità del sistema finanziario di resistere a futuri shock. Ciò richiede la capacità di identificare, monitorare e agire nei confronti del rischio sistemico generato dal comportamento gestionale - individuale o collettivo – delle imprese;

- creare una vasta “rete di controllo” sui rischi emergenti, che coinvolga l’intero settore finanziario. Ciò potrebbe evitare che prodotti e attività potenzialmente rischiose possano “migrare” verso segmenti meno regolati del mercato.

L’effetto combinato delle varie riforme regolamentari dipenderà da come le istituzioni finanziarie reagiranno ai costi addizionali ad esse correlati. Gli autori evidenziano la necessità di predisporre uno studio di impact assessment, per scongiurare il pericolo che l’attività finanziaria possa venire ”depressa” dagli effetti negativi di tali costi aggiuntivi. E’ fondamentale evitare, inoltre, che tali riforme vengano poste in atto in misura e con modalità frammentarie sul mercato finanziario globale, per evitare l’insorgere di rischio sistemico nelle aree in cui la vigilanza è meno stringente.

Da ultimo, l’effettivo successo del programma di riforme dipenderà anche dall’impegno regolamentare volto a migliorare, per le imprese che operano nel settore finanziario, l’efficacia del controllo interno, del risk management e della governance.