Panorama Assicurativo Ania

🇬🇧 Analisi dei mercati

ABI KEY FACTS: I NUMERI CHIAVE DELL’ASSICURAZIONE NEL REGNO UNITO NEL 2009

UK Insurance – Key Facts

ABI – Association of British Insurers


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Il Booklet pubblicato recentemente dall’Associazione degli assicuratori britannici (ABI) fornisce – con dati in gran parte riferiti al 2009 – una fotografia aggiornata del mercato assicurativo d’Oltremanica.

Le imprese di assicurazione autorizzate da FSA (Financial Services Authority) ad operare sono 934, di cui 701 specializzate nei rami danni, 190 nel “long-term business” (vita e previdenza) e 43 miste. L’Association of British Insurers rappresenta circa il 90% delle imprese e dei gruppi operanti.
Ai 10 maggiori gruppi assicurativi danni è riconducibile il 70% della raccolta premi, mentre ai primi dieci gruppi vita spetta l’80% del mercato.

Nei rami danni, i premi netti 2009 erano pari a 30,5 miliardi di sterline, così suddivisi:
- assicurazione auto: 9,9 miliardi (contro somme liquidate per sinistri pari a 9,4 miliardi);
- rami “property”: 8,2 miliardi (sinistri: 4,5);
- infortuni e malattie: 4,4 miliardi (sinistri: 3,3);
- R.C. generale: 3,3 miliardi (sinistri: 2,3);
- perdite pecuniarie, spese legali e rami assimilati: 2,7 miliardi (sinistri: 1,5);
- MAT e riassicurazione: 1,9 miliardi (sinistri: 1,2 miliardi).

Nei rami vita, la raccolta premi 2009 era pari a 119 miliardi di sterline (-9% rispetto all’esercizio precedente). Le somme versate agli assicurati corrispondono a 153 miliardi di sterline, in diminuzione del 15% rispetto al 2009.

Si stima, infine, che il mercato assicurativo britannico:

- sia il principale investitore in Borsa (il 13,4% degli investimenti presso la Borsa di Londra fa capo a imprese di assicurazione, contro – ad esempio – il 3,5% delle banche);
- contribuisca in misura consistente alle entrate fiscali del paese (nell’anno fiscale 2008-2009, l’industria ha versato 8,2 miliardi di sterline, l’1,6% delle entrate complessive dello Stato. Di tale somma, in particolare, 1,2 miliardi sono stati versati a titolo di imposta sui premi assicurativi;
- rivesta un importante ruolo di “esportatore”, come dimostra la raccolta dell’ “overseas business”, pari a 54 miliardi di sterline (un quinto di quella totale), ripartita in 13 miliardi per i rami danni e 41 miliardi per i rami vita.

L’analisi di lungo periodo (lo scorso decennio) indica, inoltre, che è mutato significativamente il quadro sul fronte della distribuzione dei prodotti assicurativi.
I mutamenti sono particolarmente visibili nei rami danni, ove la quota di mercato dei brokers ha registrato una notevole flessione (dal 52% del 1999 al 37% del 2009); per contro, la quota di prodotti danni distribuita attraverso gli sportelli bancari è passata dal 5% al 13%. Subito dopo i broker si colloca la vendita diretta, con una quota di mercato del 33%.

Nello stesso decennio, la quota di prodotti vita distribuita da consulenti finanziari indipendenti è aumentata di dieci punti percentuali, collocandosi al 68%; seguono gli agenti “tied”, con il 26%.