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REGOLAMENTAZIONE E VIGILANZA ASSICURATIVA ALL’INDOMANI DELLA CRISI. LE PROPOSTE DI SWISS RE

Regulatory issues in insurance

Astrid Frey, Kurt Karl

Una delle conseguenze indotte dagli effetti della crisi finanziaria globale è stata l’apertura di un acceso dibattito sulla regolamentazione dei mercati finanziari, che si è tradotto in molti Paesi nella ridefinizione dell’impianto regolamentare e di vigilanza del settore.

I processi di riforma hanno interessato in modo particolare il comparto bancario, al fine di evitare il ripetersi di talune tipologie di contraccolpi provocati dalla crisi.
Per quanto riguarda il settore assicurativo, va sottolineato che, nonostante il contesto negativo dell’ultimo biennio, il business non ha subito shock simili a quelli delle banche e solo in rarissimi casi (ad esempio, AIG) i governi hanno dovuto prendere misure specifiche e urgenti per il settore.
Ciò non toglie che una profonda riflessione sulle possibili riforme regolamentari e di vigilanza sia stata avviata anche per le assicurazioni.

Il presente rapporto di Swiss Re pone l’accento sulle peculiarità di tali processi di riforma. Grande enfasi è posta sulla necessità di non assumere che le misure adottate per il mercato bancario siano altrettanto validamente applicabili all’assicurativo.
La sostanziale tenuta del settore assicurativo costituisce, secondo Swiss Re, una prova dell’efficacia degli impianti regolamentari e di vigilanza oggi vigenti; pertanto, ogni intervento di riforma dovrebbe essere calibrato per rafforzare i soli ambiti effettivamente bisognosi di miglioramento.

Fra essi, Swiss Re ritiene particolarmente importante apportare interventi migliorativi per quanto attiene agli ambiti della vigilanza sui gruppi assicurativi e sulla gestione del rischio di liquidità.
Lo studio, infine, pone in evidenza che taluni requisiti patrimoniali attualmente in vigore sono basati sulla valutazione delle poste di bilancio al valore di mercato. Swiss Re propone di introdurre meccanismi di mitigazione, in modo che il rispetto di tali requisiti da parte delle compagnie non si traduca in una maggiore esposizione alla volatilità dei mercati finanziari.