MAREA NERA: PRIME IPOTESI SUGLI IMPATTI ASSICURATIVI
Insurers Brace for Deepwater Fallout Clean-up efforts, environmental impact among exposures.
Terri Goveia
Citopbroker
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All’indomani della chiusura della falla che ha originato la “marea nera” nel Golfo del Messico, la società di consulenza statunitense Advisen ha riunito, il 23 luglio scorso, alcuni esperti per discutere via web le implicazioni assicurative dell’evento catastrofale.
La dimensione definitiva dei danni – assicurati e non – non è ancora definibile, anche perché resta da appurare l’effettiva entità del riversamento di greggio nel periodo compreso tra il 20 aprile e il 15 luglio.
La consistenza degli oneri dipende anche dall’eterogeneità di soggetti e di interessi colpiti. Oltre al coinvolgimento della compagnia petrolifera BP (proprietaria della piattaforma dove si è verificato l’incidente), sono ipotizzabili azioni di responsabilità - con conseguenti “ricadute” di carattere assicurativo - nei confronti di altri operatori, quali le società coinvolte nelle attività di recupero del greggio e di bonifica.
Nei confronti di questi soggetti si possono ipotizzare azioni legali tali da incidere sulle loro coperture di responsabilità civile (r.c. ambientale / r.c. amministratori e sindaci), con riguardo ad aspetti quali:
- disastro ambientale;
- utilizzo di sostanze per la raccolta e lo smaltimento del greggio che risultano comunque inquinanti per l’ambiente;
- modalità di smaltimento del greggio recuperato;
- insorgere di patologie presso i lavoratori coinvolti nelle attività di recupero e bonifica;
- danno da “business interruption” subito da molteplici operatori economici: dagli alberghi dislocati sulle coste colpite, agli operatori turistici e della pesca.
Si è rilevato che, escludendo BP, gli altri maggiori operatori coinvolti nell’evento risultano avere stipulato coperture di responsabilità civile complessivamente superiori a 2 miliardi di dollari (1,6 miliardi di euro).