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SWISS RE “SIGMA”: L’ASSICURAZIONE MONDIALE NEL 2009. PREMI IN DISCESA (-1,1%), PATRIMONIO E REDDITIVITA’ IN RIPRESA

World Insurance 2009: premiums dipped, but industry capital improved Sigma 2/2010

SWISS RE


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Swiss Re ha pubblicato il numero annuale di “Sigma” dedicato all’andamento dell’assicurazione mondiale.
Le conseguenze della crisi finanziaria del 2008 sono ancora evidenti, ma il settore, nel 2009, ha saputo fornire significativi segnali di recupero e di solidità. In molti Paesi, la raccolta assicurativa è aumentata a tassi nettamente superiori rispetto alla crescita del PIL.

Globalmente, la raccolta assicurativa mondiale – al netto dell’inflazione - ha registrato una flessione dell’1,1% rispetto al 2008. Tale risultato deriva da un decremento dell’1,8% nei paesi industrializzati e da un aumento del 3,5% nei paesi emergenti.
Il comparto vita - che ha registrato una riduzione della raccolta del 2% - ha trascinato al ribasso il dato complessivo. Il comparto danni si è invece mantenuto su valori molto prossimi a quelli dell’esercizio precedente.
La redditività del settore è notevolmente migliorata rispetto al 2008, ma non ha ancora raggiunto i rendimenti registrati nel periodo antecedente la crisi.

I rami vita hanno totalizzato una raccolta premi di 2.332 miliardi di dollari (1.873 miliardi di euro).
Nei Paesi economicamente più avanzati la crisi finanziaria si è fatta sentire, ma con sfumature differenti. Negli Stati Uniti e nel Regno Unito, ad esempio, la raccolta vita ha accusato un notevole rallentamento, soprattutto nella prima metà dell’esercizio. In Francia e Germania, invece, la domanda vita è stata caratterizzata da un diverso orientamento degli assicurati, che si sono spostati verso prodotti assicurativi di tipo “tradizionale”.
In questo contesto, l’Italia ha fatto registrare un elevato tasso di crescita della raccolta vita (+48,7%), guidato in primo luogo dalle assicurazioni di ramo I.
La raccolta vita ha registrato dinamiche più significative nei Paesi emergenti (+4,2%), ove il ruolo di protagonista spetta senza dubbio ai paesi del Sud-Est asiatico (Cina e India in primis) e all’America latina e caraibica (in particolare il Brasile). I tassi di crescita si sono però dimostrati più contenuti rispetto a quelli registrati negli anni precedenti la crisi finanziaria globale.
I rami danni sono stati colpiti solo marginalmente dagli effetti della crisi. Nell’anno, la raccolta ha raggiunto i 1.735 miliardi di dollari (1.390 miliardi di euro, -0,1% rispetto al 2008). In particolare, Stati Uniti, Regno Unito e Giappone hanno fatto registrare dati in ribasso; alcuni mercati dei paesi “emergenti”, per contro, sono stati caratterizzati da notevole sviluppo. La Cina ha aumentato la raccolta del 19%. Il nostro Paese, invece, ha seguito il trend generale, facendo registrare una lieve flessione (-1,9%).

La riduzione della raccolta danni su scala mondiale non ha però compromesso la redditività del comparto; le migliori condizioni sui mercati finanziari hanno infatti permesso di ottenere una performance complessiva superiore rispetto all’esercizio precedente.
La gestione tecnica si conferma il punto debole del comparto, soprattutto nelle economie più avanzate. Gli otto principali mercati danni – che costituiscono il 70% del business mondiale – hanno registrato saldi tecnici negativi, sebbene l’esercizio non abbia presentato una frequenza anomala di eventi naturali distruttivi, né esso sia risultato particolarmente esposto al rischio di dissesto dei colossi finanziari americani.

Per il 2010, Swiss Re prevede una raccolta vita in netta espansione e una raccolta danni in crescita, ma caratterizzata da costante difficoltà nella gestione tecnica (causata principalmente dalla forte concorrenza fra operatori dei principali mercati mondiali).

Nel ranking generale, l’Italia si colloca al sesto posto (sopravanzando la Cina, che nel 2008 aveva preceduto in classifica il nostro Paese). Nel comparto vita, l’Italia si porta al quinto posto, superando Germania e Cina. Quanto ai rami danni, all’Italia spetta l’ottavo posto (rispetto al 2008, perde una posizione, a vantaggio del Canada).

Il rapporto, come di consueto, presenta i dati relativi ai premi raccolti nei mercati assicurativi di 159 Paesi, suddivisi per aree continentali.