Panorama Assicurativo Ania

🇺🇸 Longevità

“LONGEVITY BONDS”: QUALI I VANTAGGI DI UNA LORO MAGGIORE DIFFUSIONE?

The Case For Longevity Bonds

David Blake, Tom Boardman, and Andrew Cairns


Center for Retirement Research – Boston College
http://crr.bc.edu


Visualizza il documento


Uno dei rischi a cui risultano esposte le imprese di assicurazione vita e i fondi pensione è quello di una durata della vita dell’assicurato superiore alle aspettative (“longevity risk”).
I “longevity bonds”, oggetto dello studio in questione, costituiscono uno strumento utile alla copertura del rischio di longevità.
Per un efficace funzionamento dei bonds è necessario quantificare correttamente il rischio e identificare le classi di età in cui esso si concentra.
L’uso dei bonds implica il pagamento di un “coupon” legato alla sopravvivenza di una certa percentuale di individui appartenenti a una definita fascia d’età. L’onere economico legato all’avverarsi del rischio di longevità che grava sul provider (sia esso un’impresa di assicurazione vita, un fondo pensione, lo stesso Stato nel caso in cui ci si riferisca al sistema di sicurezza sociale e alle pensioni dei pubblici dipendenti) viene così parzialmente bilanciato.

I vantaggi derivanti dall’uso dei “longevity bonds”, sottolinea lo studio, sarebbero molteplici sia per il settore pubblico sia per quello privato:
- maggior efficienza del mercato “delle rendite” e migliore ripartizione del rischio di longevità, a vantaggio della solvibilità delle imprese assicuratrici;
- gli assicuratori sarebbero in grado di quantificare meglio il valore di mercato del proprio rischio longevità e un efficiente hedging condurrebbe alla riduzione dei requisiti di capitale delle imprese (fattore decisamente rilevante nel caso in cui dovesse aumentare la domanda di prodotti “annuities”);
- l’uso dei “longevity bonds” avrebbe l’effetto di ridurre la concentrazione del rischio di longevità tra le imprese assicuratrici, facilitandone invece la più generale suddivisione all’interno del mercato dei capitali nel suo complesso;
- gli investitori avrebbero a disposizione una nuova classe di attivi, i cui ritorni non risulterebbero correlati ad altre classi di attivi “tradizionali” (come azioni, obbligazioni o immobili).
- i governi – largamente esposti al rischio longevità – potrebbero ricavare reddito (“premio di longevità”) dall’emissione dei “longevity bonds”, utilizzandoli anche quali strumenti di controllo sull’andamento della longevità (e, da ultimo, sul costo delle pensioni).