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🇮🇹 Fondi pensione

UNA GARANZIA (PUBBLICA) DI RENDIMENTO MINIMO PER I FONDI PENSIONE A CONTRIBUZIONE DEFINITA? UNO STUDIO BANKITALIA

A public guarantee of a minimum return to defined contribution pension scheme members

Giuseppe Grande, Ignazio Visco


BANCA D’ITALIA
http://www.bancaditalia.it/


Temi di Discussione n. 762, giugno 2010


La crisi finanziaria ha evidenziato l’esposizione dei piani previdenziali a contribuzione definita (“DC plans”) al rischio di mercato. Repentini crolli dei mercati finanziari potrebbero pregiudicare i livelli delle prestazioni previdenziali cui hanno diritto gli aderenti.

Il paper della Banca d’Italia si propone di valutare la possibilità che - con riguardo ai fondi pensione in esame - lo Stato offra una garanzia di rendimento, pagata dagli aderenti tramite premi “risk-based”.

Secondo gli autori, il meccanismo di garanzia dovrebbe essere di tipo obbligatorio, ma le opzioni a disposizione differenziate a seconda del rendimento minimo desiderato: da una soglia minima (che garantirebbe la mera restituzione della contribuzione, in termini nominali) sino a un massimo di rendimento, pari al tasso nominale di crescita dell’economia nazionale. In particolare, se il tasso di garanzia fosse legato al PIL in termini nominali, lo schema sarebbe in grado di salvaguardare i futuri pensionati dal rischio di inflazione durante il periodo di accumulo, come pure da rischi difficilmente diversificabili ma in grado di ridurre i rendimenti dei mercati per considerevoli periodi di tempo. Infine, tale meccanismo avrebbe il pregio di non richiedere significative alterazioni nell’operatività dei fondi pensione a contribuzione definita.

Affinchè lo schema assicurativo possa risultare finanziariamente sostenibile, il lavoratori sarebbero chiamati a corrispondere un premio “risk-based”. Al fine di ottenere un effettivo vantaggio economico, i premi dovrebbero dipendere dal livello di rendimento minimo garantito e dalla percentuale di attivi “rischiosi” in portafoglio.
L’esistenza di una “rete di sicurezza” per i piani a contribuzione definita, in grado di tamponare le conseguenze di eventi avversi che colpiscano i mercati finanziari, potrebbe però incoraggiare comportamenti poco prudenti (ad esempio, il mantenimento di portafogli eccessivamente rischiosi per aumentare i rendimenti, soprattutto all’avvicinarsi dell’età pensionabile). Tali comportamenti opportunistici potrebbero però essere contenuti attraverso l’inserimento di una soglia-limite per attivi “rischiosi” in portafoglio; al contempo sarebbe necessario impostare un adeguato monitoraggio del comportamento dei managers preposti alle scelte d’investimento del fondo.

Il testo del documento Bankitalia è disponibile in lingua inglese.