Panorama Assicurativo Ania

Solvency II, Rischi catastrofali

DEFINIZIONE DI SCENARI STANDARDIZZATI PER IL RISCHIO CATASTROFALE NON-LIFE E HEALTH. REPORT DEL CEIOPS

Catastrophe task force report on Standardised scenarios for the Catastrophe risk module in the Standard formula


CEIOPS – Committee of European Insurance and Occupational Pensions Supervisors
http://www.ceiops.eu


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Nell’ambito dell’elaborazione dei pareri tecnici alla Commissione in vista della redazione delle Implementing Measures della Direttiva Solvency II, il CEIOPS aveva previsto lo sviluppo di scenari standardizzati quale metodologia di calcolo del requisito patrimoniale per il rischio catastrofale (art. 111 1(c) della Direttiva di primo livello).
La proposta prevedeva anche la costituzione di una Task Force mista (CEIOPS e industria assicurativa) allo scopo di fornire indicazioni e linee guida sulla calibrazione e sull’applicazione di scenari standardizzati per il rischio catastrofale nei rami danni (Non-Life CAT Risk) e malattia (Health CAT Risk).

La Task Force ha pubblicato, lo scorso 11 giugno, un Report che contiene i risultati del proprio lavoro.
Il Report è suddiviso in due sezioni: la prima è dedicata agli scenari catastrofali “non-life” (ulteriormente distinta in catastrofi naturali e “man-made”), mentre la seconda è dedicata agli scenari “health”. Ogni sezione contiene indicazioni riferite a:
- applicazione: vengono descritte le modalità secondo le quali le imprese assicuratrici sono tenute ad applicare lo scenario;
- calibrazione: descrive in quale modo gli scenari sono stati calibrati.

La Task Force sottolinea che gli scenari delineati tengono conto di una serie di obiettivi (in linea con la Direttiva Solvency):
- armonizzazione tra gli Stati membri;
- nessuna discriminazione per tipologia o dimensione delle imprese;
- necessità di delineare procedure semplici, pragmatiche, “risk-sensitive”;
- trasparenza.

Infine, gli autori ricordano che in qualsiasi scenario “standardizzato” è presente un trade-off tra accuratezza e facilità d’uso. Possono quindi presentarsi circostanze e situazioni in cui uno scenario standardizzato risulta inadeguato, in quanto diventa impossibile che la formula standard possa tener conto delle realtà che caratterizzano ogni singola impresa o di profili di rischio particolari. Si raccomanda alle imprese, pertanto, di prendere in considerazione approcci alternativi – modelli interni parziali, in modo particolare – prima di optare per l’uso di scenari standardizzati.