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IL RISPARMIO DELLE FAMIGLIE ITALIANE NELL'ULTIMA RELAZIONE ANNUALE BANKITALIA

Relazione Annuale presentata all'Assemblea ordinaria dei partecipanti, 31 maggio 2010 Capitolo 14 - "La condizione finanziaria delle famiglie e delle imprese"

BANCA D’ITALIA


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La Relazione 2009 della Banca d’Italia ha dedicato alla “condizione finanziaria di famiglie e imprese” uno specifico capitolo (n.14).

Per le famiglie italiane, il 2009 è stato caratterizzato da una diminuzione del reddito disponibile, che si è tradotta in una contrazione del risparmio e in una flessione degli investimenti in attività reali.
La ricchezza finanziaria, al netto delle passività, è risultata pari a 2,6 volte il reddito disponibile (un valore inferiore a quello precedente la crisi, ma superiore alla media europea, pari a 1,9).
Buona parte della ricchezza totale delle famiglie rimane comunque costituita da attività reali (63%), pari a cinque volte il reddito disponibile; nel confronto con le principali economie avanzate si colloca tra i valori più alti.
Emerge, inoltre, che la ricchezza complessiva è particolarmente “concentrata”: al 10% delle famiglie più facoltose è attribuibile una quota pari al 45% della ricchezza totale.
Gli investimenti finanziari delle famiglie, nel 2009, si sono diretti principalmente verso attività percepite come poco rischiose, prendendo comunque in considerazione i rendimenti offerti. In proposito, ad esempio, buona parte dei titoli di Stato a breve termine in scadenza non è stata rinnovata, a causa dei rendimenti poco elevati; si è creato pertanto un flusso netto negativo pari a 63 miliardi, che ha quasi azzerato la quota di tali strumenti nel portafoglio.
Gli acquisti netti di strumenti emessi da banche (pari a 47 miliardi) sono in calo rispetto al 2008 (95 miliardi), ma depositi e obbligazioni bancarie rappresentano quasi il 30% della ricchezza totale delle famiglie.
Elevati gli investimenti netti in polizze vita (24 miliardi, rispetto a un flusso negativo nel 2008), in particolare in polizze tradizionali con garanzie sul rendimento minimo. Assicurazioni, TFR e fondi pensione hanno raggiunto il 18% delle attività totali, mentre il risparmio postale rappresenta poco meno del 10%.
Si registra, tuttavia, anche una ripresa degli investimenti in attività più rischiose, che hanno beneficiato dell’aumento dei corsi sui mercati finanziari (gli acquisti netti di azioni sono pari a 49 miliardi). Azioni e fondi comuni costituivano, a fine 2009, il 29% della ricchezza totale delle famiglie italiane (si tratta di una quota piuttosto contenuta, se posta a confronto con il 45% riferito all’inizio dello scorso decennio).

Con riguardo all’indebitamento finanziario delle famiglie italiane (la cui componente principale risulta essere il prestito per l’acquisto di abitazioni), l’incidenza complessiva ha superato il 60% del reddito disponibile, con una crescita del 4% rispetto al 2008. Il grado di indebitamento delle famiglie italiane rimane, comunque, inferiore alla media dell’area Euro (95%) e alla media dei Paesi anglosassoni (che è superiore al 100%).