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🇮🇹 Fondi pensione

FONDI PENSIONE E GOVERNANCE IN UN PAPER BANKITALIA. CRITICITA’ E CONFRONTO CON LE ESPERIENZE ESTERE

La governance dei fondi pensione in Italia: miglioramenti possibili - Questioni di Economia e Finanza, Occasional Paper n. 65, aprile 2010

Francesco Bripi, Cristina Giorgiantonio


BANCA D’ITALIA
http://www.bancaditalia.it/


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Il paper Bankitalia analizza i meccanismi di governance dei fondi pensione italiani, sottolineando le criticità e prospettando eventuali misure correttive, suggerite anche dal confronto con esperienze estere.
Vengono indicati tre aspetti essenziali per valutare la qualità della governance: il trade-off tra professionalità ed esigenze di rappresentanza all’interno degli organi di amministrazione e controllo; la definizione dei compiti e delle responsabilità degli organi decisionali e di controllo; la previsione di appropriati meccanismi per la gestione dei conflitti di interesse.
Lo studio analizza le fonti costitutive (statuti e regolamenti) e la documentazione integrativa di un campione rappresentativo di fondi pensione italiani negoziali e aperti, che rappresentano, rispettivamente, il 78,8% e il 75,6% degli iscritti a queste forme di previdenza complementare.

Secondo lo studio Bankitalia, malgrado gli effetti positivi di alcune recenti riforme regolamentari permangono alcune criticità. L’assetto attuale, infatti, potrebbe non garantire in modo adeguato la composizione del trade-off tra professionalità e rappresentanza negli organi di amministrazione e controllo. Manca inoltre, in molti casi, una chiara ripartizione dei ruoli e delle responsabilità tra i diversi organi del fondo pensione. Infine, i meccanismi che dovrebbero garantire l’efficiente gestione dei conflitti d’interesse risultano essere carenti.

Per ciascuno di tali aspetti, la letteratura economica e l’esperienza internazionale sono in grado di fornire utili suggerimenti.
Nel caso dei fondi pensione negoziali, occorrerebbe innanzitutto innalzare i livelli di professionalità richiesti al CdA (ad esempio, attraverso iniziative di formazione e aggiornamento). Sarebbe poi necessario procedere a una chiara definizione delle attribuzioni del Consiglio di Amministrazione, del responsabile del fondo e del soggetto incaricato del controllo interno (eliminando, ad esempio, eventuali duplicazioni di funzione e possibili conflitti di interesse).
In riferimento ai fondi pensione aperti ad adesione collettiva e mista, invece, sarebbe opportuno distinguere meglio i compiti di supervisione tra “responsabile del fondo” e “organismo di sorveglianza” (come pure prevedere più efficaci meccanismi di rappresentanza dei beneficiari nella composizione di tale organismo).
Infine, un fattore di criticità comune alle due categorie di fondi pensione riguarda la gestione dei conflitti d’interesse. Ai fini di una maggior efficacia, sarebbe auspicabile introdurre misure correttive quali, ad esempio, l’obbligo di astensione dalle deliberazioni del soggetto interessato e la nullità di tali delibere laddove esse risultino assunte in violazione degli obblighi previsti.
Alcune di queste misure, conclude lo studio Bankitalia, potrebbero essere realizzate – coerentemente con quanto già realizzato all’estero – anche attraverso l’adozione di un codice di autodisciplina per la governance dei fondi pensione.