Panorama Assicurativo Ania

🇪🇺 Modelli interni

ASPETTI ATTUARIALI DEI MODELLI INTERNI IN VISTA DI SOLVENCY II: PAPER DELL'ISTITUTO DEGLI ATTUARI BRITANNICI

Actuarial Aspects of internal models for Solvency II

D. Brooks, R.J. Care, M.B. Chaplin, A.M. Kaufman, K.A. Morgan, D.N. Roberts, J.M.E. Skinner, D.J.K.Huntington-Thresher, P.J. Tuley, D.L. Wong


Institute of Actuaries in London
http://www.actuaries.org.uk


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Draft paper Presented to the Institute of Actuaries, 23 February 2009


Il paper dell’Istituto britannico degli attuari affronta il tema delle “good practices” relative ad alcuni profili attuariali dei modelli interni in un’ottica Solvency II.

Le tecniche attuariali discusse nel paper sono particolarmente utili a coloro che saranno incaricati di sviluppare, per l’impresa assicuratrice, modelli interni per il calcolo dei requisiti patrimoniali previsti da “Solvency II”. Inoltre, le tecniche di quantificazione del rischio discusse nel paper possono anche essere utilizzate dagli attuari nel processo interno di valutazione del rischio e della solvibilità (“ORSA – Own Risk Solvency Assessment”) come previsto dal nuovo regime.

Le aree sulle quali lo studio si concentra sono:
1) la diversificazione e la co-dipendenza dei rischi;
2) l’orizzonte temporale utilizzato per la valutazione dei rischi;
3) gli eventi estremi;
4) i rischi a livello di gruppo;
5) la qualità dei dati (come parte degli standard dei dati statistici).

Il lavoro svolto dagli autori è riferito all’attività assicurativa e riassicurativa, vita e danni; analizza i procedimenti attualmente in uso e propone eventuali, future “practices”.
Le conclusioni tratte dagli autori sono molteplici:
- i comparti assicurativi vita e danni non appaiono molto dissimili se considerati sotto un profilo di capital modelling/risk management. L’approccio utilizzato per il “cash-flow modelling” – secondo le indicazioni di “Solvency II” – fa rientrare le due attività all’interno della stessa “modelling area”. Secondo quanto precede, aspetti e idee che caratterizzano uno solo dei due comparti possono trovare applicazione anche nell’altro;
- a livello di rischio, permangono comunque differenze e peculiarità tra i singoli comparti; il paper, in particolare, si concentra sugli aspetti particolarmente “problematici” (ad esempio, l’ “underwriting risk” per il comparto danni e gli “asset-related risks” per i rami vita).

Lo studio, sottolineano gli autori, costituisce un “work in progress” ed è soggetto ad aggiornamenti e modifiche.