Panorama Assicurativo Ania

🇨🇳 Calamità naturali

LA CINA FRA SVILUPPO ECONOMICO E RISCHIO DI CALAMITÀ NATURALI

Topics Geo - Natural catastrophes 2009 Analyses, assessments, positions Munich Re


Munich Re
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Nel numero di febbraio della rivista “Topics Geo”, Munich Re presenta un’interessante analisi dei rischi di catastrofe naturale in Cina.

Lo sviluppo economico degli ultimi anni e gli investimenti che ne sono conseguiti si sono riflessi sulla crescita dei centri urbani e dei poli produttivi. Per contro, lo sviluppo del mercato assicurativo – attualmente il sesto al mondo per raccolta, con enormi potenzialità – è limitato dalla scarsa consapevolezza dell’esposizione ai rischi, il che accresce la vulnerabilità del paese di fronte al rischio di eventi catastrofali.

Lo sviluppo economico del Paese deve misurarsi con una forte esposizione a calamità naturali. Terremoti, alluvioni e tifoni hanno da sempre colpito la Cina, spesso provocando numerose vittime e gravi danni su estese aree territoriali. La gravità di tali fenomeni è destinata, inoltre, ad aumentare – in termini di frequenza e di intensità - in conseguenza degli effetti del cambiamento climatico.

La propensione ad assicurarsi è tuttavia ancora estremamente contenuta. Le dieci più gravi alluvioni registrate negli ultimi 30 anni nel bacino del fiume Yangtze hanno provocato danni per oltre 135 miliardi di dollari (99,8 miliardi di euro); solo il 2% di questo totale è risultato coperto da assicurazione.

Alla luce di quanto precede, lo sviluppo di un mercato assicurativo solido ed efficiente costituisce un’importante opportunità per gli operatori e una condizione essenziale per garantire solide basi allo sviluppo dell’economia cinese, mettendo a disposizione gli strumenti adatti a fronteggiare le conseguenze delle calamità naturali.

Il rapporto di Munich Re presenta anche un’ analisi sull’andamento mondiale delle calamità naturali nel 2009.
Il numero di eventi è stato pari a 860, ben al di sopra della media decennale di 770 eventi annui.
Sono invece in calo le vittime: 11.000 nel 2009, contro una media annua di 57.000 (calcolata dal 1980). Anche gli oneri finanziari si sono attestati, rispetto al 2008, su valori inferiori: 50 miliardi di dollari (37 miliardi di euro) è il totale dei danni riferito al 2009, di cui 22 milioni (16,2 miliardi di euro) risultano assicurati.
Secondo le stime della World Meteorological Organization (WMO), il 2009 - anche in assenza di considerevoli picchi di elevata temperatura - si è rivelato come il quinto anno più caldo nella storia delle rilevazioni climatiche, la cui serie statistica comincia nel 1850. La temperatura media dell’anno appena concluso è stata di 0,44 gradi superiore alla media (14°C) del periodo 1961 – 1990 e il decennio 2000 – 2009 viene considerato il periodo più caldo nella storia delle rilevazioni meteorologiche.