Panorama Assicurativo Ania

🇺🇸 Crisi finanziaria

LA RISPOSTA DEI LAVORATORI AMERICANI ALLA CRISI: RISPARMIARE E LAVORARE DI PIÙ

Workers' Response to the Market Crash: Save More, Work More?

Steven A. Sass, Courtney Monk, Kelly Haverstick


Center for Retirement Research – Boston College
http://crr.bc.edu


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La crisi dei mercati finanziari del 2008 ha attenuato significativamente le prospettive reddituali dei lavoratori statunitensi che si avvicinano alla pensione: la qualità del loro reddito pensionistico, infatti, risulta pesantemente dipendente dai piani 401 (k).

Nel corso della recente crisi finanziaria tali piani hanno perso circa un terzo del loro valore, aggravando ulteriormente una già difficile situazione pre-crisi (in cui molti lavoratori vicini alla quiescenza non disponevano delle risorse necessarie per poter godere di una robusta pensione).

La risposta razionale a un forte declino nella ricchezza pensionistica è costituita da maggior risparmio, allungamento della vita lavorativa e diminuzione dei consumi durante la quiescenza. Analizzare e quantificare la misura in cui i lavoratori stanno parzialmente assorbendo le perdite in termini di ricchezza pensionistica diventa fondamentale per stimare le loro prospettive di reddito durante la quiescenza.

Nel tentativo di rispondere a questi interrogativi, nel 2009 il Centro per la ricerca sulle pensioni del Boston College (CRR) ha intervistato un campione costituito da circa 1.300 lavoratori (vicini al pensionamento, di età compresa tra i 45 ed i 59 anni) in riferimento alle variazioni eventualmente intervenute sul risparmio previdenziale e in merito alle previsioni sull’età di pensionamento. L'indagine, inoltre, raccoglie dati relativi ai fattori – anche di natura emozionale - che influenzano le reazioni del campione a fronte della crisi finanziaria.
I risultati dell’analisi confermano che il maggior risparmio e la riduzione degli standard di vita sono considerati strumenti di reazione agli shock finanziari e al declino del reddito pensionistico, mentre si tende ad evitare – se possibile – l’allungamento della vita lavorativa. Anche i fattori emotivi giocano un ruolo importante, in quanto i lavoratori con situazioni più “a rischio” tendono a reagire con maggiore energia in difesa della propria sicurezza economica futura.