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🌎 Danno alla persona

IL “COLPO DI FRUSTA” E' UNA PATOLOGIA? MUNICH RE SULLE MALATTIE “DIFFICILMENTE IDENTIFICABILI”

Risk, Liability and Insurance: Non-objectifiable diseases. Impact on insurance Munich Re

Christian Lahnstein, Ortwin Renn, Alexander Jäger, Achim Regenauer, Klaus-Dieter Thomann, Ina Ebert, Helga Grundmann, Héctor Upegui, Victor Schultheiss, Robert Guthrie, Martin Johanntoberens, Bernd Schulte


Munich Re
http://www.munichre.com


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Per “malattie non oggettivabili” si intendono le patologie che presentano sintomi difficilmente riconducibili con certezza alla causa scatenante.
La manifestazione di tali malattie assume le forme più varie: dalla stanchezza cronica al sonnambulismo, dai disturbi dell’apprendimento a quelli da stress, per finire al “colpo di frusta”.
A causa del notevole aumento della loro frequenza, tali “malattie” costituiscono elemento di crescente rilevanza in ambito assicurativo.
Munich Re presenta in proposito una selezione di contributi, da parte di diversi autori, che considerano il problema delle “non-objectifiable diseases” sotto diversi profili:
- riconoscimento/valutazione del rischio e delle sue conseguenze, anche sulla base di elementi non strettamente “assicurativi” (“sociological perspective”), come suggerisce il contributo a firma di Ortwin Renn e Alexander Jäger;
- individuazione dei sintomi effettivamente legati alla presenza di una patologia o alle conseguenze di un danno fisico subito (come nel caso del “colpo di frusta”), rispetto alla generalizzata somatizzazione di problemi psicologici o psicosomatici (come suggerito dagli esempi forniti nel contributo di Klaus-Dieter Thomann). A questo proposito, risulta necessario impiegare le più moderne tecniche di investigazione disponibili in campo medico, al fine di identificare l’eventuale presenza di un “background” che possa giustificare quadri clinici “psychological-induced” (come sottolineato dal contributo di Achim Regenauer);
- incapacità degli strumenti giudico-assicurativi attualmente disponibili di valutare appieno e con certezza i danni derivanti dalle “non-objectifiable diseases”, nonostante essi rappresentino un consistente problema economico a carico delle imprese assicuratrici (come indica l’esperienza tedesca in riferimento al “colpo di frusta”, riportata a titolo di esempio nel contributo di Ina Ebert).
- mancanza di armonizzazione alla base dei criteri di diagnosi e di valutazione dei danni (e delle eventuali invalidità) conseguenti alle “non-objectifiable diseases”. Alla base di tali criteri (come evidenzia il contributo di Upegui e Schultheiss) si trova infatti un complesso interagire di variabili – ad esempio, socio-politiche e di carattere giuridico-legale – anche molto diverse tra paese e paese.