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Pensioni

L’OCSE SOSTIENE LA PROPOSTA DI RIFORMA DELLE PENSIONI IN SPAGNA

OECD supports the Spanish government’s pension reform proposal


OCSE
http://www.oecd.org/


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A fine gennaio, il governo spagnolo ha annunciato l’intenzione di innalzare l'età pensionabile da 65 a 67 anni e aumentare il numero degli anni di contribuzione per il calcolo delle prestazioni pensionistiche.

L'OCSE ritiene che queste misure vadano nella giusta direzione, allineando la Spagna agli altri paesi che hanno già riformato i propri sistemi pensionistici. L'OCSE incoraggia anche nuove iniziative per promuovere la sostenibilità del sistema pensionistico pubblico. Le misure possibili includono, fra l’altro, l’ancoraggio dell'età pensionabile alla speranza di vita, l’aumento dell'età effettiva di pensionamento, il calcolo delle prestazioni utilizzando l’intera vita lavorativa. Al fine di aumentare l'età effettiva di pensionamento, il numero minimo di anni necessari per avere diritto a una pensione completa potrebbe essere esteso (dagli attuali 35 anni) e i benefici pensionistici per coloro che continuano a contribuire, oltre i 35 anni, potrebbero essere aumentati.

Secondo l’organizzazione parigina, le riforme devono essere integrate da una politica che incentivi la popolazione a contribuire agli schemi pensionistici privati e dall’introduzione di regole per aumentare il risparmio previdenziale, tutelando comunque il sistema dalla volatilità dei mercati finanziari.
Nonostante sia stato avviato più di vent’anni fa, il sistema pensionistico privato in Spagna è uno dei meno sviluppati nell’area OCSE, con un patrimonio che rappresenta circa il 7% del PIL (nettamente al di sotto della media OCSE, pari al 60%).
La quota della popolazione attiva coperta da previdenza privata (54%) è relativamente elevata rispetto ad altri paesi. Tuttavia, l’importo medio della contribuzione è piuttosto basso. Circa il 66% dei partecipanti contribuisce per meno di 300 euro l'anno.