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🇸🇪 Pensioni

CRISI FINANZIARIA ED EQUILIBRIO DEL SISTEMA PENSIONISTICO IN SVEZIA

“The Swedish pension system and the economic crisis”

Annika Sundén


CRR –Center for Retirement Research at Boston College
http://crr.bc.edu/


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La fase negativa attraversata dai mercati finanziari nel 2008 e la generalizzata recessione economica che ne è conseguita pongono importanti sfide ai sistemi pensionistici pubblici, specie quelli che fondano il loro equilibrio, almeno in parte, sui rendimenti ottenibili sui mercati azionari.
In Svezia, la recente crisi costituisce una sorta di “stress test” destinato a verificare l’efficacia della riforma del sistema pensionistico attuata all’inizio del decennio. Il sistema vigente, infatti - frutto della riforma - , è stato creato per essere “fiscalmente sostenibile” attraverso automatismi di “adattamento” che permettono di salvaguardare il bilancio anche in caso di considerevoli fluttuazioni economico-finanziarie (nel breve periodo) e mutamenti demografici (nel lungo termine).
Il crollo dei mercati finanziari verificatosi nel 2008 ha determinato una diminuzione delle riserve pensionistiche e ha fatto scattare, per la prima volta, una riduzione nell’indicizzazione delle prestazioni previste per il 2010.

Nella prima e seconda parte, il documento CRR spiega come il sistema pensionistico svedese sia stato concepito per garantire l’equilibrio finanziario e fornisce dati e tendenze relativi allo status finanziario del sistema.
Il testo prosegue esplorando gli impatti della crisi sull’entità dei benefici pensionistici e le reazioni da parte del mondo politico. A quest’ultimo riguardo, il “Pension Group” (costituito dai cinque partiti politici promotori della riforma) ha aperto un dibattito per verificare l’effettiva necessità di penalizzare in modo consistente i benefici pensionistici erogati dai piani NDC (Notional Defined Contribution Plans), così come imporrebbero i meccanismi automatici di aggiustamento a seguito della crisi.
Più nello specifico, il “Pension Group” ha suggerito di non utilizzare il valore di mercato delle riserve esistenti per la valutazione dell’equilibrio finanziario del sistema, ma di usare invece un valore medio calcolato su un periodo di tre anni. Come risultato si ottiene di “spalmare” l’eventuale deficit su un periodo più lungo.
La proposta del “Pension Group” ha di fatto ottenuto l’approvazione del Parlamento svedese.