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🇫🇷 Fondi pensione

REGOLAMENTAZIONE E TECNICHE DI ALM PER I FONDI PENSIONE. LE REAZIONI A UNO STUDIO EDHEC

“Reactions to an EDHEC study on the impact of regulatory constraints on the ALM of pension funds”

Samuel Sender


EDHEC-RISK Institute
www.edhec-risk.com


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Il documento riporta le reazioni di diversi stakeholders (fondi pensione e loro consulenti, supervisors, asset managers) in merito a uno studio, svolto di recente da EDHEC, relativo all’impatto della regolamentazione sull’Asset-Liability Management dei fondi pensione europei.

Il sondaggio conferma, anzitutto, le conclusioni dello studio EDHEC in merito agli impatti della regolamentazione in materia prudenziale e contabile. Nello specifico, gli intervistati concordano sul fatto che i fondi pensione necessitano di un approccio di lungo periodo per i loro investimenti, ma non per questo deve essere posta minor enfasi sulla gestione di breve termine; sono convinti, inoltre, che una corretta gestione del rischio protegga meglio la solvibilità rispetto a quanto possano fare elevati requisiti patrimoniali: auspicano quindi che, da parte dei regulators, venga favorito un corretto utilizzo del risk management, anche grazie all’introduzione di modelli interni.

I fondi pensione olandesi, ad esempio, per i quali è già in vigore una regolamentazione “risk-based” con rigidi criteri di solvibilità, considerano l’introduzione di requisiti di solvibilità minimi come opportuna, in quanto favorisce un corretto uso delle tecniche di risk management. I fondi britannici, per contro – caratterizzati da una situazione di cronico “underfunding” – temono che l’introduzione di requisiti di solvibilità minimi possa portare all’inasprimento generale delle regole prudenziali applicate ai fondi pensione.

Gli intervistati sottolineano poi che la solvibilità del fondo pensione non è, da sola, elemento sufficiente per valutare il grado di sicurezza delle prestazioni pensionistiche: il rischio di insolvenza dipende sia da situazioni di underfunding sia dal rischio di default dello sponsor. Secondo gli intervistati, l’uso delle moderne tecniche di ALM non può completamente escludere il rischio di underfunding per un fondo pensione, non solo perché il finanziamento dipende dai criteri contributivi adottati, ma anche perché il rischio di longevità pesa in misura considerevole sulle passività. E’ necessaria, di conseguenza, la valutazione specifica di tale combinazione di rischi (underfunding risk e rischio di default dello sponsor); le contribuzioni dovranno essere aumentate (o dovranno essere impegnati attivi) da parte dello sponsor al crescere di tale rischio combinato.

Secondo i partecipanti al sondaggio, infine, problemi di carattere organizzativo ostacolano l’adozione di strategie di investimento “dinamiche” (ciò in quanto il ribilanciamento del portafoglio richiede in genere un “management agreement”), anche se l’utilizzo di tali strategie viene considerato con favore sia dagli operatori del settore sia dal mondo accademico.