Panorama Assicurativo Ania

🇪🇺 Analisi dei mercati

L’ASSICURAZIONE EUROPEA IN CIFRE: NUOVA PUBBLICAZIONE DEL CEA

European Insurance in Figures

Luc Stevens, Catherine Goislot


CEA – Insurers of Europe
www.cea.eu


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“CEA-Insurers of Europe” (la Federazione degli assicuratori e dei riassicuratori d’Europa) ha diffuso la nuova versione – aggiornata al 2008 – della sua pubblicazione statistica annuale, contenente i dati assicurativi più recenti riferiti a 33 paesi europei, membri CEA.

La tendenza generale riscontrata nel 2008 è quella di una riduzione della raccolta premi rispetto all’anno precedente (-6,4% in termini nominali), il che ha portato il totale della raccolta a un livello di poco inferiore ai 1060 miliardi di euro.

La tendenza al ribasso è in gran parte attribuibile al ramo vita, cui è da ascrivere circa il 60% del totale premi; a questo proposito, bisogna tener conto del fatto che la crisi generalizzata ha colpito soprattutto i prodotti caso morte e quelli di tipo “unit-linked”. Rispetto allo scorso anno, il 2008 vede quindi il comparto vita in calo dell’11% in termini nominali, il che corrisponde a un totale premi di 644 miliardi di euro contro i 766 del 2007.

Gli effetti della crisi sono stati meno evidenti per i rami danni (415 miliardi di raccolta premi nel 2008, con un aumento del 2% rispetto all’anno precedente); il periodo di difficile congiuntura ha di fatto colpito in modo particolare segmenti come quello dell’assicurazione credito, a causa dei profondi legami con l’attività economica.

Nei paesi membri CEA, la spesa assicurativa media procapite è pari a 1.805 euro e risulta in calo rispetto al 2007 (-221 euro); di questo totale, 1.098 euro sono destinati all’acquisto di prodotti assicurativi vita, mentre il residuo è riconducibile ai rami danni.
Il rapporto fra premi raccolti e PIL è sceso dall’8,8% al 7,7%: mentre nei rami danni esso è rimasto stabile al 3%, nei rami vita è passato dal 6% al 4,9%.

Il portafoglio degli investimenti degli assicuratori europei ha risentito delle pressioni operate dalla crisi e si è ridotto da più di 7.200 miliardi nel 2007 a circa 6.900 miliardi nel 2008.

Si conferma la tendenza alle fusioni/acquisizioni - che interessa le imprese assicuratrici europee sin dai primi anni Novanta -, anche se il 2008 si pone in lieve controtendenza (si passa da 5.124 a 5.170 nel 2008). Quanto all’occupazione nel settore, il numero di unità impiegate è rimasto stabile (poco meno di un milione di addetti), dopo una fase di limitata crescita (+0,5%) che aveva caratterizzato il 2007.

Quanto ai canali distributivi, in molti paesi dell’occidente europeo (e in Turchia) continua a prevalere la bancassicurazione nei rami vita, con la sola eccezione della Gran Bretagna. Nell’Europa orientale, invece, è il canale agenziale a risultare molto diffuso (Slovacchia, Bulgaria, Slovenia, Polonia, Croazia), ma anche in Germania e nei Paesi Bassi. I brokers risultano invece preponderanti in Gran Bretagna e in Irlanda. Cresce il ruolo della vendita diretta.
In riferimento ai prodotti danni, invece, la situazione è pressoché stabile, con un mercato sostanzialmente gestito da agenti e brokers. L’utilizzo della vendita diretta, tuttavia, è facilitato dalla minor complessità dei prodotti danni rispetto a quelli vita.