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🇮🇹 Vigilanza

DISCREZIONALITÀ DELLE AUTORITÀ INDIPENDENTI E CONTROLLO GIUDIZIALE

Discrezionalità delle Autorità indipendenti e controllo giudiziale

E. Galanti


Banca d'Italia
www.bancaditalia.it


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Lo studio analizza l’evolversi dei criteri di valutazione relativi all’operato delle Autorità indipendenti da parte dei tribunali amministrativi, cioè degli organi giudiziari incaricati di pronunciarsi in merito alla correttezza dei provvedimenti emessi da tali Autorità.

Secondo lo studio, con riguardo ai diversi settori soggetti al controllo delle Authorities non si verificano, nel tempo, variazioni significative nei criteri di giudizio utilizzati dai TAR. Anche se, in sede processuale, sono stati introdotti nel tempo riti abbreviati (a causa dell’aumento dell’importanza e del numero di processi sottoposti ai TAR), questo non sembra avere influito in maniera rilevante sui criteri di valutazione adottati dai giudici.

Per quanto riguarda, in particolare, l’Autorità Antitrust e le Autorità di vigilanza del settore bancario e finanziario, lo studio sottolinea che i giudici amministrativi non si limitano più a un controllo sulla correttezza dei procedimenti ma intervengono anche sulla logica e sulla correttezza degli iter argomentativi utilizzati dalle Authorities.
I giudici, quindi, si spingono fino alla messa in discussione di valutazioni tecniche elaborate dalle Autorità, attraverso logiche di controllo fondate su ragionevolezza, logicità e coerenza tecnica, anche senza utilizzare le Consulenze Tecniche d’Ufficio (cioè le consulenze di esperti esterni nominati dal giudice stesso).
Questo scarso ricorso alle consulenze tecniche è motivato, nel caso dell’Antitrust, dall’abbondanza del materiale di valutazione prevista dai procedimenti dell’Autorità sulla concorrenza e - nel caso delle Authorities bancarie e finanziarie - dalla tradizionale fiducia che i giudici pongono sulla solidità e attendibilità degli accertamenti ispettivi della vigilanza su questi settori.