REGNO UNITO: L’INFORMATIVA PRIMA DELLA PENSIONE FUNZIONA. INDAGINE ABI
Pre-Retirement Wake-up Packs - Results of customer research
Association of British Insurers
www.abi.org.uk
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La necessità di trasferire al cliente il maggior numero di informazioni chiare, esaustive e qualitativamente valide è una prerogativa sempre più forte della regolamentazione finanziaria britannica.
Uno degli ambiti in cui la trasparenza verso il cliente assume un ruolo essenziale è la previdenza, sia perché si tratta di una tematica complessa per i non addetti ai lavori sia perché la questione riguarda tutti i lavoratori.
Fra i momenti più importanti per la comunicazione informativa sulla posizione previdenziale del lavoratore vi è l’invio del cosiddetto “wake-up pack”. Si tratta di documentazione informativa che - per legge - il fondo pensione deve inviare al lavoratore dai quattro ai sei mesi prima del pensionamento, al fine di renderlo edotto sulla propria posizione previdenziale aggiornata e sui diritti che gli sono riconosciuti.
Per sondare l’efficacia di questo strumento informativo presso i lavoratori britannici, l’Associazione delle compagnie assicuratrici britanniche (ABI) ha commissionato un’indagine conoscitiva alle società di consulenza Andrew Irving Associates e Quaestor.
Dall’indagine emerge chiaramente che il “wake-up pack” svolge un ruolo fondamentale nell’informare i lavoratori circa i propri diritti da pensionati.
Fra le evidenze più interessanti emerge come esso aumenti in modo determinante (dal 62% all’82%) la consapevolezza del diritto per il pensionato di cambiare fondo pensione (prima dell’inizio dell’erogazione del reddito da pensione) tramite variazione della compagnia assicurativa di riferimento; tale opzione permetterebbe al pensionato di indirizzarsi verso soluzioni assicurative che permettano di ottenere una rendita da pensione più redditizia. Si tratta dell’applicazione del cosiddetto principio dell’ “Open Market Option” (OMO), introdotto nel Regno Unito con il Financial Act del 1978.
L’indagine è stata condotta su un campione di oltre 2000 intervistati, dei quali oltre 1600 - in vista dell’imminente pensionamento - erano anche destinatari del “wake-up pack”.