Panorama Assicurativo Ania

🌎 Calamità naturali, Cambiamento climatico

CALAMITÀ NATURALI E IMPATTO DEL MUTAMENTO CLIMATICO SUI MODELLI ASSICURATIVI DI RISCHIO

J. SEO, O. MAHUL


Banca Mondiale
www.worldbank.org


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La crescente frequenza dei fenomeni naturali distruttivi (in particolare terremoti e uragani) osservata negli ultimi anni ha determinato una profonda evoluzione dei modelli di rischio utilizzati da assicuratori e riassicuratori.

Il cambiamento climatico - considerato fattore che ha fortemente inciso sull’aumento, nel numero e nell’intensità, dei fenomeni naturali distruttivi - costituisce ormai parte integrante dei nuovi modelli di simulazione elaborati dai risk managers.

Gli autori del paper confrontano i modelli di calcolo attuali con quelli validi fino a pochi anni fa – che non prevedevano l’effetto del cambiamento climatico –, considerando una serie storica di eventi catastrofali su un arco temporale di 50 anni.
Si osserva un forte incremento della rischiosità legata agli eventi naturali. Lo studio stima un aumento del 30% nella frequenza degli uragani nel Nord Atlantico (il che si traduce, però, in un rischio aggiuntivo per i beni materiali che risulta inferiore all’incremento decennale del valore delle proprietà costiere negli Stati Uniti). Sotto il profilo delle garanzie, tale aumento della rischiosità comporta una crescita della domanda di coperture (in particolare negli Stati Uniti, un mercato che già assorbe circa il 75% dell’offerta riassicurativa mondiale), soprattutto per i rischi più gravi.
Nel contempo, tuttavia, lo studio sottolinea che la capacità di raccolta dei capitali necessari all’assunzione del rischio da parte del mercato riassicurativo si è notevolmente contratta, a causa della crisi finanziaria mondiale.

Secondo gli autori, l’attuale congiuntura dovrebbe determinare un forte incremento nel livello dei premi medi, con conseguente riduzione della capacità di assicurarsi contro gli eventi naturali da parte dei paesi a reddito medio-basso.
Questa tendenza, secondo gli autori, dovrebbe essere però limitata al breve termine, poiché il mercato riassicurativo mondiale rimane attratto dai paesi a basso e medio reddito caratterizzati da ridotta esposizione al rischio; questi ultimi, infatti, permettono a riassicuratori e investitori di diversificare meglio i loro portafogli.