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🇪🇺 Reddito famiglie

LE ATTIVITA’ FINANZIARIE DELLE FAMIGLIE NEI PAESI UE (2000-2007)

Ismael Ahamdanech Zarco


Eurostat
http://epp.eurostat.ec.europa.eu


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EUROSTAT, l’ufficio statistico europeo, ha di recente dedicato un numero di “Statistics in Focus” all’analisi del comportamento finanziario delle famiglie nell’Unione europea.
I dati si riferiscono al periodo 2000-2007 e non riflettono, dunque, gli effetti della recente crisi economico-finanziaria.

Il documento contiene dati sullo stock di attività finanziarie (in percentuale del PIL), sulle tipologie di strumenti finanziari detenuti, sulla percentuale di indebitamento in funzione del reddito disponibile e – infine – sulla ricchezza finanziaria netta in percentuale del PIL.

Lo stock di attività finanziarie delle famiglie europee varia, in percentuale, dal 48% del PIL in Slovacchia al 375% in Svizzera. Regno Unito (319,2%), Olanda (297,9%), Belgio (316,7%) e Italia (250,9%) registrano valori elevati. In generale, si osserva che il rapporto tra attività finanziaria e PIL è minore nei paesi entrati da poco nell’UE.

Quanto alle tipologie di strumenti finanziari detenuti, le famiglie europee tendono a privilegiare liquidità e depositi, azioni e partecipazioni, riserve tecniche assicurative. Seguono i titoli a reddito fisso, mentre solo simbolico è il peso dei prestiti.

In diversi Stati membri recentemente entrati nell’Unione la percentuale di attività finanziarie detenuta in liquidità e depositi è diminuita, mentre è aumentata quella relativa ad altri strumenti (in particolare, azioni e altri titoli).

A grandi linee, i portafogli delle famiglie europee risultano così strutturati:
— maggioranza di azioni e partecipazioni: Belgio, Bulgaria, Estonia, Romania e Finlandia;
— maggioranza di riserve tecniche assicurative (polizze vita e fondi pensione): Danimarca, Irlanda, Francia, Olanda e Regno Unito;
— maggioranza di liquidità e depositi: Grecia, Lettonia, Lituania, Slovenia e Slovacchia.

Sotto il profilo degli impegni, considerando la percentuale di indebitamento (a breve e a lungo termine) delle famiglie in funzione del reddito disponibile, emerge che - nel periodo considerato - il dato è cresciuto nella maggior parte dei paesi dell’Unione: nel 2007 supera il 100% in Germania, Estonia, Spagna, Portogallo, Finlandia, Svezia e Regno Unito. Supera, invece, il 200% in Danimarca, Irlanda, Olanda, Norvegia e Svizzera. In Italia, tale percentuale è dell’80% circa.
Quanto agli strumenti utilizzati dalle famiglie per contrarre impegni finanziari, assolutamente prevalenti sono i prestiti: rispetto ad altre forme di indebitamento, essi rappresentano più del 90% del totale.

Infine, per quanto attiene ai dati sulla ricchezza finanziaria netta in percentuale del PIL, si è assistito nel periodo a un calo generalizzato in tutti i paesi, anche a causa del primo manifestarsi delle turbolenze finanziarie, che hanno condotto a un declino dei prezzi di alcune tipologie di attivi nel corso del 2007. Tuttavia, mentre alcuni paesi - quali il Belgio, l’Italia, l’Olanda, il Regno Unito e la Svizzera - continuano a mantenere un alto livello di ricchezza finanziaria netta (oltre 200%), diversi “nuovi” Stati membri si collocano a livelli contenuti (con l’eccezione di Bulgaria, Estonia e Slovenia).