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IL RISPARMIO DELLE FAMIGLIE NELLA RELAZIONE DELLA BANCA D’ITALIA

Banca d’Italia


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Nella Relazione annuale della Banca d’Italia, pubblicata il 29 maggio scorso, un capitolo è dedicato alla condizione finanziaria delle famiglie italiane.

Nel 2008, il risparmio finanziario delle famiglie - che esprime la differenza fra i flussi di attività e di passività finanziaria - non ha subito sostanziali variazioni rispetto all’anno precedente, risultando pari al 28% del PIL.

A causa della forte contrazione del valore di azioni e partecipazioni, lo stock di attività finanziarie delle famiglie italiane si è ridotto di quasi 300 miliardi, raggiungendo un ammontare di 3.428 miliardi di euro. Alla fine dell’anno, la loro consistenza risultava pari a poco più di tre volte il reddito disponibile (in calo rispetto al 2007, quando il rapporto era pari a 3,5); una riduzione analoga si è verificata nell’intera area dell’euro.

Nel 2008 si è osservato un deciso spostamento delle preferenze di investimento e delle quote di portafoglio verso strumenti finanziari emessi dalle banche (depositi a vista e a scadenza e obbligazioni bancarie).

In un contesto di forte contrazione dei valori azionari, gli acquisti netti di azioni e partecipazioni, nel 2008, si sono più che dimezzati rispetto all’anno precedente (da 23 a 10 miliardi). Si è accentuato il disinvestimento dai fondi comuni italiani ed esteri (66 miliardi, rispetto ai 35 del 2007), estesosi anche ai fondi monetari. La quota di attività finanziarie investita in fondi comuni è diminuita di altri due punti percentuali (al 5%, il valore più basso dalla metà degli anni novanta); la riduzione è stata più elevata rispetto a quella osservata nell’area dell’euro e nei paesi anglosassoni. Anche gli strumenti finanziari assicurativi, inclusi nelle riserve del ramo vita e assimilabili a forme di risparmio gestito, hanno registrato un deflusso netto per 11 miliardi, un importo simile a quello del 2007.

Nel 2008 la crescita dei prestiti concessi dalle banche alle famiglie - consumatrici e produttrici - è notevolmente rallentata, accentuando una tendenza già emersa nel biennio precedente dopo la forte espansione della prima parte del decennio.
Alla fine del 2008, i debiti finanziari complessivi delle famiglie erano di poco inferiori al 60% del reddito disponibile. Il grado di indebitamento, sebbene cresciuto nel corso del passato decennio, è ancora inferiore alla media dell’area dell’euro (93%).