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Invecchiamento

LE CONSEGUENZE ECONOMICHE DELL’INVECCHIAMENTO: REPORT E COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE UE

Commissione Europea


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La Commissione europea ha pubblicato una Comunicazione relativa all’impatto dell’invecchiamento della popolazione nei paesi UE.
La Comunicazione si basa sui risultati di un Report 2009 sull’invecchiamento, realizzato dalla DG Ecofin e dal Comitato Economico e Sociale, che aggiorna al 2060 le previsioni demografiche e il relativo impatto economico e finanziario sui sistemi di welfare.
In base ai dati contenuti nel Report, il tasso di fertilità in tutto l’arco di previsione passerà da 1,52% a 1,64%, ben al di sotto del tasso di sostituzione naturale (2,1%). L’aspettativa di vita crescerà da 76 anni nel 2008 a 84,5 anni nel 2060 per gli uomini, e da 82,1 a 89 anni per le donne. Continuerà il flusso migratorio, ma a tassi decrescenti, passando da circa 1.680.000 a 800.000 persone alla fine del periodo.
Sono dati che testimoniano una modifica radicale della struttura della popolazione, con il tasso di dipendenza degli anziani (il rapporto tra chi ha più di 65 anni e la fascia d’età 15-64 anni) che passa, nell’Unione europea, dal 25,4% di oggi al 53,5% nel 2060.
Sul piano della forza lavoro, all’aumento del tasso di partecipazione (dal 70,8% al 74,5%) si contrappone la diminuzione della popolazione in età lavorativa. Si verifica quindi, nel lungo periodo, una diminuzione dell’offerta di lavoro.
Con riguardo all’impatto sulle finanze pubbliche, il Report prevede nel 2060, per il complesso dell’Unione europea, un aumento del rapporto spesa pensionistica/ PIL del 2,4%, del rapporto spesa sanitaria/PIL dell’1,5% e della spesa per Long Term Care dell’1,1%. Diminuiscono leggermente, invece, le spese per educazione e per disoccupazione. La spesa totale per la sicurezza sociale passerà dal 23,1% di oggi al 27,8% nel 2060.
Questo cambiamento radicale nella struttura della spesa sociale dovrebbe implicare, secondo la Commissione, una serie di riforme e di interventi volti a modificare le attuali politiche sociali ed economiche. Gli obiettivi generali di queste riforme dovrebbero essere, secondo la Commissione:

1) promuovere il ricambio generazionale, creando condizioni migliori per le famiglie;
2) promuovere l’occupazione in Europa con più posti di lavoro, impieghi migliori e più duraturi;
3) rendere l’Europa più produttiva e dinamica;
4) accogliere e integrare in Europa i migranti;
5) garantire finanze pubbliche sostenibili, così da permettere livelli adeguati di sicurezza sociale ed equità tra le generazioni.

La Comunicazione, per tutti questi obiettivi, elenca una serie di riforme e iniziative che gli organismi comunitari e i singoli Paesi UE dovrebbero adottare.