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ABRUZZO: STIME DEGLI ONERI ECONOMICI DEL TERREMOTO

Guy Carpenter


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Il sisma che ha colpito l’Abruzzo lo scorso 6 aprile ha provocato circa 300 vittime, migliaia di feriti, gravi danni alle infrastrutture ed al patrimonio storico e architettonico nella città dell’Aquila e nelle zone limitrofe.

Secondo le prime stime, l’onere assicurativo dovrebbe essere quantificabile in alcune centinaia di milioni di euro (difficilmente raggiungerà il miliardo).
L’esposizione assicurativa risulta relativamente contenuta poiché in Italia –contrariamente a quanto accade in altri paesi, parimenti esposti al rischio terremoto – è assente un efficace sistema pubblico/privato di assicurazione contro le conseguenze degli eventi sismici. Ne deriva che, nella maggior parte dei casi, le coperture per danni ai beni (immobili ad uso abitativo, commerciale e industriale, ma anche automobili) sono sovente accompagnate da clausole di esclusione per questa tipologia di rischio.

La società di risk-modeling statunitense AIR Worldwide ha stimato - per l’evento occorso in Abruzzo - oneri assicurativi compresi fra 200 e 400 milioni di euro, valutazione che include danni a immobili residenziali, commerciali e industriali nonché ai beni in essi contenuti. La stima non contempla, invece, i danni derivanti da interruzione dell’attività.

La stessa società ha stimato inoltre che l’onere complessivo dell’evento dovrebbe raggiungere i 2-3 miliardi di euro. Al momento, nei 26 centri interessati dal sisma, risultano inagibili almeno 15.000 immobili e gli sfollati sono circa 20.000.
I danni agli immobili risultano aggravati dalla presenza di numerose costruzioni “datate”, realizzate nei secoli scorsi, ma anche da diverse strutture recenti costruite senza rispettare gli standard edilizi antisisimici previsti dalle normative vigenti.

La scossa del 6 aprile, di magnitudo 6.3 sulla scala Richter, ha determinato il più grave terremoto in Italia dal 1980, (quando le regioni della Campania e della Basilicata furono colpite da un sisma che causò oltre 2.700 vittime).