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🇫🇷 Sanità

I DATI SULL’ “OSPEDALIZZAZIONE A DOMICILIO” IN FRANCIA

IRDES


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L’Istituto francese di ricerca e documentazione sull’ “economia della salute” (IRDES) ha diffuso i dati più recenti (aggiornati al 2006) sull’ospedalizzazione a domicilio (“HAD-Hospitalisation-à-Domicile”) in Francia.

Secondo lo studio, ammontano a più di due milioni i giorni di ospedalizzazione “domiciliare” realizzati sul territorio francese nel 2006. Gli assistiti sono pazienti di ogni età (ma soprattutto uomini anziani e giovani madri), con situazioni cliniche molto diverse (e, nel 30% dei casi, caratterizzati da seri stati di dipendenza).

Scopo principale della HAD è la presa in carico di pazienti colpiti da patologie gravi, acute o croniche, con l’obiettivo di accorciare, ritardare o evitare la degenza presso strutture sanitarie di cura o riabilitazione. In alternativa al ricovero viene offerta ai pazienti, ove possibile, una migliore qualità di vita nel loro ambiente abituale.
Da diverso tempo il Governo francese sostiene e incoraggia lo sviluppo di tale iniziativa, che si è rivelata un prezioso sostegno nell’adeguamento del sistema sanitario alle crescenti esigenze di una popolazione in rapido invecchiamento.

Nel 2006, l’ “ospedalizzazione a domicilio” ha offerto ai pazienti una disponibilità di 6.700 posti; l’impegno a favore dello sviluppo del servizio continua comunque a ritmi serrati, con l’obiettivo di garantirne 15.000 entro il 2010.
Sempre nel 2006, i pazienti di età pari o inferiore a 15 anni rappresentavano il 9% dei soggiorni in HAD; i bambini con meno di 2 anni erano il 6%.

Le persone anziane costituivano una quota importante dei beneficiari del servizio anche se, al momento della sua istituzione nel 1957, HAD non aveva come missione quella di rispondere specificamente alle loro necessità. Comunque, l’erogazione dei servizi HAD ha interessato persone ultrasessantacinquenni in quattro casi su dieci, mentre i pazienti di età pari o superiore a ottant’anni hanno costituito il 10% del totale.

Il 60% degli assistiti tramite il servizio HAD sono donne e risultano, in media, più giovani degli uomini. Tre donne su dieci hanno un’età compresa tra i 25 e i 39 anni; tra esse, il 93% accede al servizio principalmente per cure prenatali e dell’infanzia (gravidanze a rischio, assistenza post-parto e ai nuovi nati) per periodi di tempo limitati.
Per gli uomini, il servizio di assistenza tramite HAD viene di norma richiesto sopra i 40 anni: il 50% dei pazienti, infatti, ha più di 65 anni e il 16% è ultraottantenne.

Infine, l’accesso al servizio ha luogo per la cura di patologie tumorali e l’attivazione di trattamenti chemioterapici (un caso su cinque), per trattamenti cosiddetti “palliativi” (15%) e terapia del dolore (32%), per riabilitazione (4%) e trattamenti post-chirurgici (6%).