Panorama Assicurativo Ania

🇪🇺 Crisi finanziaria

LE RISPOSTE POLITICHE ALLA CRISI FINANZIARIA: LE PROPOSTE ASSONIME/CEPS

C. Di Noia, S. Micossi, J. Carmassi, F. Peirce


CEPS
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Secondo lo studio recentemente pubblicato da Assonime e CEPS (un centro studi indipendente sulle politiche economiche con sede a Bruxelles), la crisi finanziaria globale è stata principalmente causata da politiche macroeconomiche che hanno favorito l’instabilità e dal ruolo svolto dalla regolamentazione finanziaria, eccessivamente permissiva e spesso inadeguata.

Uscire dalla crisi significa ricreare la fiducia nei confronti del sistema bancario e, di conseguenza, rilanciare il credito all’economia.

Dal punto di vista macroeconomico, serve un nuovo sistema di “regole del gioco” nel quale gli squilibri dei pagamenti con l’estero siano mantenuti entro certi limiti ben definiti di sostenibilità. Un ruolo centrale, in proposito, deve essere assegnato al Fondo Monetario Internazionale.

Con riferimento all’area europea, si auspica la creazione di un Fondo di stabilizzazione presso la Banca europea degli investimenti, in grado di emettere obbligazioni europee, per finanziare i salvataggi delle istituzioni a livello continentale ma anche per far fronte a spese infrastrutturali di stimolo alla domanda e per il sostegno delle monete che gravitano intorno all’euro.

Sul piano della vigilanza, lo studio Assonime-CEPS sostiene che non vi siano valide ragioni per estendere al di là del settore bancario l’architettura regolamentare prudenziale. Infatti, gli intermediari non bancari non pongono rischi di stabilità sistemica, a meno che vengano finanziati con troppa facilità dalle banche. Inoltre, sempre secondo lo studio, non c’è la necessità di tornare alla separazione per legge tra banche commerciali e banche di investimento.

Assonime e CEPS suggeriscono, poi, alcune riforme di carattere regolamentare. Si tratta in primo luogo di abbandonare l’impostazione di Basilea II, adottando criteri alternativi per il calcolo dei requisiti patrimoniali di bilancio (ad esempio in base al totale dell’attivo delle banche).

Andrebbe inoltre realizzata una drastica semplificazione della struttura della regolamentazione in Europa, in modo da concentrare a livello europeo non solo la formulazione delle regole, ma anche la loro attuazione, come sostenuto dal Gruppo de Larosière.