LA STAGIONE DEI CICLONI TROPICALI NEL 2008
Guy Carpenter
Il rapporto annuale sugli uragani evidenzia come il 2008 sia stato caratterizzato da gravi eventi distruttivi. Questi dati richiamano, ancora una volta, l’attenzione sull’intensificarsi dei fenomeni e sulla gravità che - in alcuni casi - essi raggiungono.
Il rapporto è strutturato secondo le cinque macro-aree geografiche in cui è maggiore la frequenza di tali fenomeni, ossia: Atlantico settentrionale, Pacifico nord-orientale, Pacifico nord-occidentale, Oceano Indiano settentrionale e Australia.
Per ciascuna area è presentato un resoconto dettagliato degli eventi di maggiore rilievo e delle loro caratteristiche. I dati tecnici di ciascun evento sono completati dai dati economici sui danni – assicurativi e non – provocati.
L’analisi dei dati costituisce anche lo spunto per esprimere considerazioni sul grado di attendibilità delle previsioni elaborate dai sistemi di simulazione disponibili.
Fra i dati più interessanti si evidenziano i seguenti:
— l’eccezionale frequenza di eventi registrati nell’Atlantico settentrionale (16, contro una media annua inferiore a 10);
— l’eccezionale forza distruttiva dell’uragano Ike, che ha colpito gli Stati Uniti provocando danni assicurati per oltre 10 miliardi di dollari (è diventato il quarto uragano più costoso della storia);
— l’uragano Nargis, che ha colpito il Myanmar, è stato l’evento più grave dell’anno in termini di perdite di vite umane: 135.000 vittime fra morti accertati e dispersi.