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🇮🇹 Giustizia civile

LA GIUSTIZIA CIVILE IN ITALIA: FOCUS SUI DIVARI TERRITORIALI IN UNO STUDIO BANKITALIA

A.Carmignani; S.Giacomelli


Banca d'Italia
www.bancaditalia.it


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La giustizia civile italiana si caratterizza nel confronto internazionale per l’elevato livello di inefficienza. Adottando come parametro di riferimento la durata dei processi, gli studi disponibili evidenziano che i tempi necessari per la risoluzione delle controversie in Italia sono di gran lunga superiori a quelli dei paesi più direttamente confrontabili per dimensione e grado di sviluppo economico.
Sulla base dei dati forniti dal Ministero di Grazia e Giustizia, la durata media stimata dei procedimenti di cognizione in primo grado nei tribunali italiani era pari, nel 2006, a 985 giorni nella cognizione ordinaria e a 861 giorni in materia di lavoro, previdenza e assistenza.

Il sistema giudiziario civile in Italia si caratterizza ulteriormente per le profonde differenze di funzionamento tra le diverse aree del paese: la durata dei procedimenti civili risulta in media significativamente superiore nelle regioni meridionali rispetto a quelle del Centro-Nord. Nel 2006, nei distretti del mezzogiorno, i procedimenti duravano mediamente 1.209 giorni per la cognizione ordinaria e 1.031 giorni per le cause in materia di lavoro, previdenza e assistenza; al Centro-Nord i valori si attestavano rispettivamente a 842 e 521 giorni.

L’obiettivo del lavoro, attraverso un approccio prevalentemente descrittivo, è di documentare le differenze nel funzionamento della giustizia civile tra le varie aree e di individuare possibili spiegazioni, esaminando a livello territoriale le caratteristiche della litigiosità (dal lato della domanda) e la dotazione di risorse umane e finanziarie degli uffici giudiziari (dal lato dell’offerta); elevata litigiosità e inadeguatezza delle risorse vengono frequentemente indicate anche dagli operatori del settore quali principali cause del malfunzionamento del sistema.

Nel complesso, il quadro delineato non consente di trarre indicazioni univoche circa i nessi tra durata, litigiosità e disponibilità di risorse e, quindi, di spiegare in maniera esaustiva le differenze territoriali nel funzionamento della giustizia civile.

Rispetto alla distribuzione della popolazione, le regioni meridionali sono caratterizzate - nel confronto con quelle del Centro-Nord - da una maggiore litigiosità, alla quale corrisponde una quota superiore di risorse assegnate.

Tuttavia, la dotazione di risorse del Mezzogiorno risulta inferiore a quella delle altre aree, se la si misura in relazione al carico complessivo dei procedimenti civili causato dal maggiore accumulo di casi pendenti nei tribunali meridionali. Sulla base delle informazioni a disposizione non è possibile stabilire se, e in quale misura, l’attuale maggiore stock di procedimenti pendenti sia attribuibile a un’inadeguata quantità di risorse e/o a una loro inferiore produttività.