Panorama Assicurativo Ania

🇮🇹 Risparmio

RAPPORTO BNL-CENTRO EINAUDI SUL RISPARMIO DELLE FAMIGLIE NEL 2008 (AGGIORNAMENTO)


BNL/CENTRO EINAUDI
www.centroeinaudi.it/web/


Visualizza il documento


Il rapporto “Crisi globale, scelte individuali” di BNL-Centro Einaudi rappresenta l’aggiornamento, relativo al 2008, del rapporto biennale sul risparmio e sui risparmiatori in Italia e raccoglie i risultati di un’indagine Doxa basata su 990 interviste a un campione rappresentativo di famiglie italiane.

La crisi, partita dal settore finanziario e immobiliare negli Stati Uniti, è rapidamente diventata globale, innescando reazioni a catena anche sull’economia reale.
Tuttavia, la recessione sta colpendo in maniera diversificata le economie mondiali. I paesi più indebitati, sia dal lato delle famiglie sia da quello delle imprese, come USA e Gran Bretagna, rischiano di avere pochi strumenti per intervenire su una recessione dei consumi che inciderà inevitabilmente sul PIL. Altri paesi, invece, come l’Italia, nei quali un ruolo importante nella determinazione del PIL è svolto dalle esportazioni e dove le famiglie risultano poco indebitate, dispongono di più numerosi strumenti per fronteggiare la crisi.

Dal lato delle famiglie, l’indagine BNL-Centro Einaudi evidenzia comunque un drastico peggioramento del giudizio sul reddito disponibile attuale e sulle aspettative per il futuro.

La percentuale di chi ritiene di avere un reddito “del tutto insufficiente” e “insufficiente” passa dall’11,1% della precedente rilevazione al 29,8% di oggi. Crolla, quindi, la fiducia delle famiglie, anche oltre quello che sembrerebbero giustificare l’andamento reale delle variabili economiche.

Sale, altresì, la percentuale di famiglie che non ha risparmiato (dal 51% al 69%, la percentuale più alta nella storia della rilevazione). Altro indice di peggioramento del quadro complessivo, inoltre, è la quota di famiglie che ha avuto difficoltà a far fronte a pagamenti di varia natura, pari al 41%.

Per quanto riguarda gli obiettivi di carattere finanziario adottati dalle famiglie, il 58% dichiara di essere diventato più prudente, il 30% non ha cambiato atteggiamento e solo il 5% è diventato più aggressivo.

L’informazione su temi finanziari ed economici è – infine – giudicata negativamente sia dal punto di vista qualitativo (tale informazione risulta incomprensibile per il 28%, allarmistica per il 32%) sia da quello quantitativo (l’informazione è insufficiente per il 43% degli intervistati).