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🌎 Domanda di assicurazione

ASIMMETRIE INFORMATIVE, PERCEZIONE DEL RISCHIO E DOMANDA DI ASSICURAZIONE. UNA SPIEGAZIONE DEL DILEMMA


SSRN
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La teoria delle asimmetrie informative prevede che ci sia una correlazione positiva tra livello di esposizione al rischio e domanda di coperture assicurative. In altre parole, tende ad assicurarsi di più chi sa di essere maggiormente soggetto ad un rischio determinato.
La maggior parte dei recenti studi empirici, tuttavia, sembra smentire questo assunto - dimostrando che non esiste correlazione - o, addirittura, che questa correlazione è negativa.

Lo studio qui presentato cerca di fornire una possibile spiegazione di questa contraddizione fra teoria e prassi, introducendo, all’interno del modello classico di concorrenza in presenza di asimmetrie informative, il concetto di eterogeneità nella percezione dei rischi.

Secondo diversi studi di economia e di psicologia, infatti, la maggioranza delle persone tende a sottostimare la probabilità del verificarsi di numerosi rischi (è il caso della probabilità di commettere un incidente o della probabilità di ammalarsi in seguito al fumo) e a sovrastimare la propria abilità e/o competenza nell’affrontare i rischi stessi.

Gli autori assumono che gli agenti economici si dividano in due gruppi: gli ottimisti, che sottostimano la probabilità del verificarsi di un evento rischioso, e i realisti, che adeguano la loro percezione del rischio a quanto sperimentato nella realtà (ex post).

Nell’ambito del modello proposto nel paper si determinano due equilibri separati, con correlazione nulla o negativa tra rischio e domanda di coperture assicurative. Nel caso degli agenti ottimisti, il moral hazard si manifesta prendendo meno precauzioni e adottando un comportamento meno cautelativo. Essi, inoltre, pur essendo esposti al rischio in misura uguale o maggiore rispetto al resto della popolazione, tendono ad acquistare meno assicurazione.

Il modello concorrenziale con asimmetrie informative, corretto con l’introduzione di questa ipotesi di eterogeneità, può quindi adattarsi alle evidenze empiriche contrastanti emerse dai recenti studi.