IL RISCHIO FINANZIARIO ACCETTABILE NELL’INVESTIMENTO PREVIDENZIALE
A.H.Munnell, A.Webb, A.Golub-Sass
Center for Retirement Research – Boston College
http://crr.bc.edu
La crisi finanziaria ha rilanciato le proposte di riforma del sistema di previdenza complementare negli Stati Uniti.
Una possibilità è quella di introdurre un nuovo schema di piani previdenziali che consenta di integrare le prestazioni pubbliche e quelle fornite dai piani 401(k).
Ma il disegno di tali nuovi piani richiede una risposta a numerose domande: piani obbligatori o volontari? con contributi versati dai lavoratori e/o dai datori di lavoro? sussidi per redditi bassi? prestazioni in forma di capitale o di rendita? vantaggi fiscali oppure no?
Ma la domanda principale è se un nuovo programma previdenziale debba basarsi su piani a contribuzione definita, in cui la prestazione dipenderà dalle performance del mercato, o su piani a prestazione definita che possono garantire, ad esempio, una certa percentuale del reddito da lavoro.
Il documento disponibile in allegato esamina il tema del rischio finanziario accettabile nell’investimento previdenziale.
La prima sezione illustra la necessità di un nuovo pilastro complementare negli Stati Uniti. La seconda descrive le implicazioni derivanti dall’utilizzo, per questo nuovo pilastro, di piani a contributi definiti in cui la prestazione non è preventivamente determinabile ma dipendente dall’andamento dei mercati. La terza sezione esamina come un approccio a contributi definiti comporti, anche nell’ipotesi di completa trasformazione in rendita a scadenza, una estrema variabilità nel livello delle prestazioni. La quarta sezione analizza come ridurre le fluttuazioni delle prestazioni nei piani a contributi definiti. Nella sezione conclusiva si sottolineano le implicazioni politiche della variabilità dei tassi di sostituzione in presenza di piani a contribuzioni definite. Ridurre tale variabilità presenta dei costi che devono essere confrontati con i relativi benefici.