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USA: IL QUADRO DELLE COPERTURE CONTRO I DANNI DA ARMI NON CONVENZIONALI

Government Accountability Office


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La copertura dei danni da atti terroristici negli Stati Uniti è disciplinata dal Terrorism Risk Insurance Act (TRIA), un piano che prevede il supporto governativo per garantire la solvibilità dell’industria assicurativa in caso di sinistri catastrofali.

Il piano esiste dal 2002 ed è stato più volte rinnovato e rivisto, prevedendo un ruolo sempre più marginale per l’intervento pubblico. Uno degli aspetti più dibattuti circa i confini di operatività del piano riguarda l’inclusione dei danni da attacchi con armi non convenzionali (nucleari, biologiche, chimiche e radiologiche).

Il rinnovo del piano nel 2007 non ha previsto alcuna estensione dei benefici governativi a tali tipologie di attacchi, lasciando totalmente al settore privato la scelta di offrire o meno coperture in questi casi.

Dal rapporto emerge che le coperture per danni da attacchi con armi non convenzionali sono offerte sistematicamente nelle assicurazioni del lavoratore e in alcune tipologie di polizze vita, in virtù di disposizioni normative.
Sono invece assenti nel comparto danni, dove gli operatori non ritengono assicurabile tale rischio, in quanto non stimabile in modo affidabile. Secondo molti operatori, infatti, non esistono statistiche che permettano di quantificare in maniera attendibile tale rischio, in termini di entità del danno e di frequenza dell’evento.
Questa situazione riapre il problema del ruolo dello Stato in caso di attentato. La mancanza di coperture private implica che in tali circostanze sia lo Stato stesso a dover intervenire direttamente a favore delle vittime, con un notevole aggravio per i contribuenti.

Per coprire questa lacuna sono state avanzate le due seguenti ipotesi di intervento:
- modificare il TRIA in modo da rendere obbligatoria per le compagnie l’offerta di coperture danni, con un maggiore impegno del Governo quale assicuratore di ultima istanza in caso di sinistro;
- modificare il TRIA prevedendo l’offerta di coperture danni da parte dello Stato, con un ruolo puramente amministrativo riconosciuto alle compagnie.

Entrambe le ipotesi sono oggi oggetto di dibattito sia fra gli operatori del settore sia in sede politica.