Panorama Assicurativo Ania

Fondi pensione

I FONDI PENSIONE DI FRONTE ALLA CRISI FINANZIARIA. RAPPORTO OCSE

Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico


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Da gennaio a ottobre 2008 il sistema dei fondi pensionistici privati a livello OCSE ha perso il 20% del valore complessivo dei propri attivi.
Sia i piani pensionistici a prestazioni definite sia quelli a contributi definiti sono stati colpiti dalla crisi.

I piani a prestazioni definite hanno subito una riduzione degli attivi pari in media al 10% (2.000 miliardi di dollari). Il rischio è che le imprese sponsor di questi piani, finanziatrici in tutto o in parte della previdenza integrativa dei propri lavoratori, non siano in grado in futuro di onorare gli impegni.

Nei piani a contribuiti definiti, invece, saranno colpiti maggiormente dal crollo finanziario i lavoratori più anziani e in procinto di andare in pensione, mentre i lavoratori più giovani potrebbero addirittura, nel lungo periodo, beneficiare del basso livello dei corsi azionari.

Lo studio OCSE indica quali misure di carattere legislativo e regolamentare adottare per rispondere alle conseguenze del financial turmoil.

Tra le scelte possibili relative ai piani a prestazioni definite c’è quella di introdurre qualche meccanismo anticiclico in modo da concedere più tempo ai fondi pensione per ricostruire i livelli di capitalizzazione necessari per garantire le prestazioni.

Quanto ai piani pensionistici a contribuzione definita, le opzioni riguardano l’adozione di meccanismi automatici di modifica delle politiche di investimento, che considerino - ad esempio - l’ipotesi del ciclo di vita di Modigliani come criterio per realizzare lo shifting automatico verso investimenti meno rischiosi all’avvicinarsi dell’età di pensionamento.

Molto importanti sono, infine, secondo l’OCSE, i programmi di educazione finanziaria e di miglioramento della trasparenza.

Lo studio presenta, paese per paese, le principali conseguenze della crisi finanziaria non solo in termini di rendimenti della previdenza integrativa ma anche relativamente alla stabilità dei piani pensionistici. E’ il caso, ad esempio, di quei paesi dove maggiore è l’importanza dei piani a prestazioni definite (Olanda, Regno Unito, Stati Uniti) e dove potrebbero rivelarsi necessarie ricapitalizzazioni degli stessi piani. In questo caso, un elemento di criticità dipende dall’eventualità che l’azienda sponsor, finanziatrice in tutto o in parte della previdenza integrativa dei propri lavoratori, possa diventare insolvente.