REGNO UNITO: RAPPORTO FSA SUL QIS 4
Financial Services Authority
All’inizio di dicembre, FSA – l’Autorità di vigilanza sui servizi finanziari e assicurativi del Regno Unito – ha pubblicato il Country Report relativo al quarto studio di impatto quantitativo (QIS 4) nell’ambito del progetto Solvency II.
Questi i principali risultati dello studio per il mercato britannico:
— 128 imprese e 17 gruppi hanno partecipato allo studio;
— il rapporto tra capitale disponibile e requisito patrimoniale (“Solvency ratio”) è generalmente inferiore rispetto ai valori di Solvency I;
— con riguardo alle imprese vita, i requisiti di capitale sono risultati notevolmente più alti rispetto a quelli attuali per i prodotti di rendita. Quanto alle imprese danni, il coverage ratio QIS4 è in genere inferiore a quello attuale;
— per un certo numero di imprese vita, le riserve tecniche calcolate nel QIS 4 sono risultate superiori a quelle correnti, in larga parte a causa della dimensione del risk margin per i prodotti di rendita; le riserve tecniche QIS 4 sono risultate, invece, in genere inferiori a quelle attuali per le assicurazioni danni;
— un certo numero di imprese ha segnalato un incremento dei fondi propri con il QIS4, più nei rami danni che nei rami vita, dove – nella media – i fondi propri sono risultati in diminuzione;
— il principale componente del SCR per le imprese vita è risultato essere il market risk, seguito dal life underwriting risk; per le imprese danni, domina il non-life underwriting risk, seguito dal market risk;
— nell’ambito del market risk è emersa una contrarietà dei partecipanti al duration approach per il rischio azionario. Problemi di praticabilità dei calcoli sono stati segnalati con riguardo al rischio di controparte; inoltre, il non-life underwriting risk è stato ritenuto avere una calibrazione troppo conservativa;
— 22 imprese vita e 14 imprese danni hanno fornito i risultati dei propri modelli interni. Il rapporto fra SCR calcolato con modello interno e SCR derivante da formula standard è mediamente pari a 130% per le imprese vita e a 68% per le imprese danni;
— 17 gruppi hanno partecipato allo studio.