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II COMPORTAMENTO DEI GIOVANI ALLA GUIDA. UN’INDAGINE IN OTTO PAESI EUROPEI


FFSA
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L’Associazione francese degli assicuratori (FFSA), insieme all’Association Prevention Routière, ha pubblicato uno studio sul comportamento dei giovani alla guida in otto paesi europei: Francia, Italia, Svezia, Regno Unito, Germania, Olanda, Polonia e Spagna. L’indagine ha riguardato un campione di 5.051 giovani tra i 18 e i 25 anni, equamente divisi per ciascun paese.

In generale, il consumo di alcol risulta mediamente elevato: otto giovani su dieci dichiarano di bere alcool almeno occasionalmente. Se i consumatori maggiori sono i giovani polacchi, olandesi e inglesi, sono tuttavia gli italiani (il 10% del campione), insieme a spagnoli (10%) e francesi (8%), quelli che assumono maggiori rischi, ossia che decidono di guidare malgrado abbiano assunto bevande alcoliche. Nei giovani italiani è inoltre relativamente bassa la percezione della pericolosità di tale comportamento: solo il 94% lo ritiene una mancanza grave, mentre negli altri paesi questa percentuale va dal 96% al 99% delle risposte, la quasi totalità.
Molto interessante è poi la risposta alla domanda se, all’inizio della serata, venga scelto nel gruppo il “capitaine de soirée”: ossia una persona che si asterrà dall'assunzione di alcol e guiderà al rientro.
Il paese dove è meno frequente questa abitudine è l’Italia (49%). Negli altri paesi queste percentuali sono più elevate, con punte che vanno dal 76% dell’Olanda, al 73% della Polonia, al 66% della Germania, al 65% della Svezia.
In Italia sono poco frequenti anche i controlli: solo il 12% ha subito un controllo del tasso alcolemico negli ultimi mesi, contro il 40% della Spagna, il 39% della Svezia, il 34% dell’Olanda (all'ultimo posto si pone il Regno Unito, con l’8%).
Secondo i giovani europei, l’elemento più efficace per la prevenzione degli incidenti sarebbe un servizio di trasporto collettivo per il ritorno dopo le serate: è una risposta che, con percentuali che vanno dal 78% della Polonia al 90% della Svezia (Italia 83%), accomuna gli otto paesi sotto indagine.