IL RISCHIO TERRORISMO NEGLI STATI UNITI DOPO L’11 SETTEMBRE. EVOLUZIONE E PROBLEMI APERTI
R.J. Rhee
Social Science Research Network
www.ssrn.com
Con gli attacchi dell’11 settembre le nozioni di rischio terroristico e della sua mitigazione hanno assunto una dimensione e una connotazione totalmente differente rispetto al passato.
Dal punto di vista assicurativo, la risposta è stata il varo - da parte del Governo americano - del TRIA, il piano che prevede un supporto pubblico all’industria assicurativa in caso di atti di terrorismo sul territorio nazionale.
Il Piano è stato rinnovato una prima volta nel 2005 e una seconda nel 2007; esso è in scadenza nel 2014.
Nel corso della sua vita ha conosciuto evoluzioni importanti, volte a rivedere l’ampiezza dei rischi assicurati, ma soprattutto a ridefinire il peso della componente pubblica.
Lo studio prende in esame tali modificazioni, analizzando i fattori caratterizzanti il piano e l’evolvere dei meccanismi del suo funzionamento. Particolare attenzione è posta sulla difficoltà di valutare il rischio di atti terroristici e sulle conseguenze che il piano produce sulle scelte strategiche delle compagnie.
L’autore è critico nei confronti del meccanismo di funzionamento del piano. Un intervento pubblico a supporto dell’industria assicurativa è stato fondamentale nel caso dell’11 settembre, ma per il futuro ha senso solo se si riflette in un reale vantaggio sociale. Se il piano non genera tale vantaggio - ad esempio in termini di limitazione del reale rischio di attacchi terroristici su territorio americano - esso rischia di generare solo una distorsione delle dinamiche economiche, rovesciando sul contribuente americano un costo dal quale non trae alcun reale vantaggio.