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Il Senato boccia la riforma dello schema di assicurazione pubblica contro le alluvioni


Il Senato degli Stati Uniti ha definitivamente bocciato un disegno di legge mirante ad includere la copertura dei danni da vento nel programma federale che copre i danni da alluvione.

Il National Flood Insurance Program è il piano che prevede l’intervento dello Stato in caso di alluvioni. Il suo più impiego più frequente è relativo agli uragani. La copertura non si estende però ai danni provocati dalle tempeste di vento, fenomeni che sono spesso associati agli uragani e i cui danni sono difficilmente scindibili dagli altri eventi distruttivi che con esso si manifestano.

Il problema è esploso in tutta la sua complessità all’indomani dell’uragano Katrina, quando lo Stato ha rifiutato di indennizzare alcuni proprietari di casa in quanto i danni da loro subiti non erano ascrivibili all’alluvione, bensì al vento ad essa associata.
Di fatto la copertura dei danni da vento è una copertura privata e assolutamente facoltativa che molti proprietari di casa non sottoscrivono.

Il disegno di legge presentato al Senato mirava a ricondurre nel piano assicurativo federale per le alluvioni un’unica copertura per danni da vento e da alluvione, superando così ogni difficoltà di riconduzione di danni da uragano nell’ambito dell’operatività del piano stesso.

La proposta è stata fortemente osteggiata sia per ragioni di carattere finanziario sia per considerazioni di equità sociale.
Rispetto al primo punto, di fatto non è stimabile l’impatto per le casse pubbliche di una simile estensione della copertura; con riguardo al secondo aspetto, il Senato non ha ritenuto opportuno concedere un sussidio statale a favore di cittadini che hanno scelto, spesso consapevolmente, di realizzare immobili in zone notoriamente esposte al rischio di uragano.
La copertura dei danni da vento rimane, quindi, totalmente delegata al mercato assicurativo privato.

Per ulteriori informazioni segnaliamo l’articolo: “Senate topples wind insurance bid”, edito il 7 maggio 2008 in News Observer, www.newsobserver.com.