Stato di salute del pianeta: il futuro si gioca sulla ‘cultura del recupero’ e sul ‘consumo responsabile’
OECD
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L’Ocse ha pubblicato l’ “Environmental Outlook to 2030”, uno studio che raccoglie dati e proiezioni sul rapporto tra sviluppo economico e tutela dell’ambiente e che fornisce, secondo una scala di priorità, un quadro delle azioni da intraprendere per limitare i danni alla salute del pianeta.
Secondo il rapporto Ocse si verificherà entro il 2030, in mancanza di interventi, un aumento delle emissioni di gas serra (+37%, cui si aggiunge l’ulteriore degrado del manto di ozono e delle patologie collegate al fenomeno), del fabbisogno di terre coltivabili (+10%), come pure del numero di persone costrette a vivere in zone caratterizzate da scarsità d’acqua. Altre “red lights” - ossia i problemi più gravi, che necessitano di maggior rapidità di intervento – riguardano la riduzione della biodiversità e l’ampia diffusione di elementi inquinanti.
Ne consegue l’urgenza di impegnarsi a fondo nella salvaguardia delle risorse naturali e degli ecosistemi, nella riduzione dei rifiuti e degli sprechi, a vantaggio di una cultura del recupero e del consumo “responsabile”.
Sul sito Ocse è disponibile un’ampia sintesi della pubblicazione e, per l’acquisto, il report completo.