Panorama Assicurativo Ania

🇧🇪 Previdenza complementare

Primo rapporto sulla previdenza complementare dei piani pensionistici settoriali


CBFA - Commission bancaire, financière et des assurances
http://www.cdv-oca.be


La legge del 28 aprile 2003 relativa alle pensioni complementari (LPC) ha esteso ai piani pensionistici settoriali la regolamentazione di vigilanza attualmente in vigore per la previdenza complementare.

I piani pensionistici settoriali già esistenti a quella data disponevano di un periodo transitorio di 3 anni al massimo per conformarsi alle disposizioni della LPC del 2003.

I piani pensionistici settoriali sono istituiti in seno ad una commissione, o sotto commissione paritetica sulla base di un contratto collettivo di lavoro.

La legge sopra richiamata ha attribuito all’autorità di vigilanza belga per il settore bancario, finanziario e assicurativo che controlla il rispetto della normativa sulla previdenza complementare, il compito di redigere un rapporto con cadenza biennale sull’evoluzione dei regimi pensionistici settoriali.

Tale rapporto, disponibile per la consultazione, è relativo al periodo 2004-2005 e fa il punto della situazione al primo gennaio 2007.

Al 31 dicembre 2005 i piani pensionistici professionali adeguati alla legge del 2003 erano 13 e rappresentavano 410 mila lavoratori. All’inizio di quest’anno, in seguito all’istituzione di nuovi piani e al successivo adeguamento degli esistenti, si è passati a 20 e il numero dei lavoratori coinvolti ha raggiunto le 633 mila unità.

Per quanto riguarda il livello delle contribuzioni, esso oscilla tra l’1 e l’1,5% della retribuzione. Tutti i piani professionali garantiscono un rendimento minimo.

L’età di pensionamento è fissata a 65 anni ma permane la possibilità di pensionamento anticipato a 60 anni.

In tutti i regimi il montante accumulato viene versato, in caso di morte dell’aderente prima del conseguimento del diritto a pensione, ad un beneficiario. I regimi offrono raramente coperture complementari in caso di morte.

La maggior parte dei piani pensionistici professionali adeguati alla legge del 2003 sono gestiti da compagnie assicuratrici. I contratti sottoscritti sono esclusivamente contratti con garanzia di rendimento.

Nel 2004 le pensioni complementari settoriali erogate erano pari a 5.135, passate poi a 6.135 agli inizi del 2005. Nel corso di questi due anni, il numero dei capitali liquidati è stato più o meno uguale alle rendite erogate. Tuttavia, si stima che la percentuale di prestazioni erogate in rendite diminuirà. Questo contrasta con lo spirito della legge del 2003 che si prefiggeva di incoraggiare le prestazioni sotto forma di rendita.

La maggiore parte dei piani pensionistici professionali sono finanziati unicamente dalle contribuzioni dei datori di lavoro. Solo in tre casi è prevista la possibilità di contribuzione anche da parte degli aderenti. Nel 2004 l’importo complessivo delle contribuzioni si è attestato sugli 85 milioni di euro per poi passare, nel 2005, a 103 milioni di euro.

A fine 2005, il patrimonio accumulato dai piani pensionistici ammontava a 559 milioni di euro, contro i 435,5 milioni di euro della fine del 2004.

Per quanto attiene alla politica di investimento adottata, la maggior parte dei regimi pensionistici settoriali investe il patrimonio direttamente nel mercato azionario e obbligazionario. Solo un numero ristretto investe attraverso organismi di investimento collettivo del risparmio.

Dai dati disponibili risulta che, a fine 2005, i regimi pensionistici settoriali investivano mediamente il 71% del patrimonio in obbligazioni, il 15% in azioni e l’8% in liquidità o investimenti a breve termine.

Il rendimento del patrimonio investito, al netto delle spese, ha raggiunto il 5,29% nel 2004 e il 6,18% nel 2005. Le spese di investimento rappresentavano, in media, lo 0,29% del patrimonio investito.