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🇯🇵 Catastrofi naturali

Terremoto: ingenti danni materiali ma nessun rischio nucleare


Lo scorso 16 luglio un violento terremoto di magnitudo 6,6 ha colpito la costa occidentale di Honshu, la principale isola dell’arcipelago giapponese.

Il sisma, originatosi nel mare a 65 chilometri dalla costa giapponese, ha interessato soprattutto la Prefettura di Niigata, suscitando grande apprensione sia perché il territorio è densamente popolato sia, soprattutto, perché ospita la centrale nucleare di Kashiwazaki-Kariwa, il maggiore impianto al mondo per energia prodotta.

Nonostante la violenza del sisma, le rigorose normative antisismiche in materia edilizia vigenti nel paese hanno permesso di limitare il numero delle vittime, 11 fino ad oggi, ed il danneggiamento degli edifici.

Secondo le prime stime fornite dalle autorità governative i danni complessivi ammonterebbero a 1500 miliardi di yen (9,2 miliardi di euro), di cui la metà localizzati nella centrale nucleare di Kashiwazaki-Kirawa, dove si sono avuti un incendio e la perdita di 1,2 metri cubi di liquidi a bassa radioattività riversatisi nel mare. Secondo le autorità questa dispersione non dovrebbe comportare rischi né per la salute né per l’ambiente.
I sistemi di sicurezza della centrale hanno bloccato l’operatività dei quattro reattori attivi al momento del sisma, ma i danni provocati dovrebbero impedire la ripresa dell’attività dell’intero impianto per almeno un anno.

Il Ministero dei Trasporti ha reso noto, invece, che i danni alle strutture viabilistiche sono stimati in oltre 4 miliardi di yen e riguardano oltre 1200 punti della rete stradale.

Non sono state ancora rese note stime sull’onere assicurativo derivante dal sisma.

Per ulteriori informazioni segnaliamo l’articolo “Damage from earthquake estimated at 1,5 trillion yen”, edito il 24 luglio 2007 in The Japan Times, www.japantimes.co.jp ed il report “Earthquake in Japan”, edito il 16 luglio 2007 da Guy Carpenter, www.guycarp.com.