Panorama Assicurativo Ania

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LA CARTOLARIZZAZIONE DEI SINISTRI AUTO

<br>C. Kim, T. Bae, R.J. Kulperger


Social Science Research Network
www.ssrn.com



Prendendo come riferimento l’operazione compiuta da AXA nel 2005, gli autori analizzano la cartolarizzazione “per tranche” del rischio auto, proponendo una metodologia di pricing e di sviluppo del prodotto.

La previsione degli oneri assicurativi futuri è un elemento fondamentale per la buona gestione del business assicurativo.

La discrepanza fra perdite attese e perdite effettive costituisce un rischio tipico dell’assicuratore rispetto al quale il rimedio tradizionale è il ricorso alla riassicurazione.

Questo studio prende in esame un’esperienza innovativa volta a gestire - in modo alternativo alla riassicurazione - il rischio di perdite non previste nell’assicurazione auto, uno dei comparti in cui più marcato è il pericolo di discrepanza fra l’onere effettivo e quello atteso.

Gli autori prendono in esame l’operazione realizzata dal gruppo assicurativo francese AXA, che ha lanciato, nel 2005, un’importante operazione di cartolarizzazione del proprio portafoglio auto collocando sul mercato finanziario un’emissione obbligazionaria da 200 milioni di euro.
L’emissione è stata articolata in più tranche - distinte per livello di rischio associato alle obbligazioni componenti - in modo da raggiungere investitori con differente propensione al rischio.

In linea teorica, il ricorso alla cartolarizzazione offre all’assicuratore vari vantaggi, quali l’accesso a una fonte alternativa di finanziamento e l’eliminazione del rischio di inadempienza della controparte (rischio presente invece nella riassicurazione).

Gli autori compiono un’analisi delle differenti modalità di costruzione del prodotto finanziario e del relativo pricing. In particolare, sono prese in esame due tecniche di definizione del prezzo sulla base degli oneri finanziari pregressi: il metodo delle perdite cumulative e quello delle perdite periodiche.

Il primo metodo prevede il calcolo del valore attuale di tutti gli oneri futuri. Il pricing è delineato definendo un rapporto sinistri/premi atteso che permette in prima battuta di individuare il valore attuale della raccolta futura e, quindi, di definire nel dettaglio le politiche di prezzo necessarie per realizzarla.

Il secondo metodo considera gli oneri attesi – e, da essi, la raccolta attesa - su un arco temporale limitato. Le politiche di pricing con questa soluzione hanno il pregio di non risentire delle conseguenze di situazioni critiche congiunturali che hanno determinato in passato picchi di oneri a carico della compagnia.

Dall’analisi condotta si evince che entrambi i metodi sono tecnicamente corretti, ma dal punto di vista dell’investitore è preferibile il metodo di calcolo basato sulle perdite periodiche. Questo, infatti, permette di adattare l’offerta di obbligazioni al mutare delle vicende – anche contingenti - della compagnia, evitando una sostanziale stabilità nella definizione dell’offerta dei prodotti che, nel tempo, possono divenire non più appetibili per l’investitore.

Gli autori sottolineano, inoltre, che entrambi i metodi di calcolo permettono di ottenere elevati tassi di remunerazione a favore dell’investitore.

Complessivamente, secondo gli autori, l’esperimento condotto da Axa apre importanti prospettive di sviluppo verso la cartolarizzazione dei portafogli auto delle compagnie, anche se rimangono numerosi aspetti suscettibili di miglioramento soprattutto in fase di sviluppo dei prodotti finanziari da collocare.