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🇫🇷 Risparmio previdenziale

OSSERVATORIO PER IL RISPARMIO EUROPEO: QUANTO ACCANTONARE PER COMPENSARE LA RIDUZIONE DEI TASSI DI SOSTITUZIONE? IL CASO FRANCESE

Observatoire de l'Epargne Européenne



Lo scorso 6 marzo l’Osservatorio per il Risparmio Europeo – Associazione che riunisce tra i suoi membri le principali istituzioni finanziarie francesi, fra cui l'Autorité des Marchés Financiers (AMF), la Banque de France, Euronext e la Fédération Française des Sociétés d'Assurances (FFSA) -, ha pubblicato i risultati di alcune simulazioni relative agli importi che un lavoratore francese del settore privato dovrebbe accantonare ogni mese, al fine di compensare la caduta dei tassi di sostituzione (rapporto tra pensione e retribuzione) nell’ipotesi di pensionamento tra il 2020 e il 2050.

I tassi di sostituzione considerati nelle simulazioni sono quelli presentati nel quinto rapporto del Consiglio di Orientamento sulle pensioni (COR) - struttura permanente di esperti che raggruppa parlamentari, rappresentanti delle parti sociali e rappresentanti dei pensionati con lo scopo di seguire l’evoluzione a medio-lungo termine del sistema pensionistico francese -, pubblicato il 21 novembre 2007. Questi tassi sono al netto delle trattenute previdenziali e sono calcolati nell’ipotesi di una carriera continuativa pari a quarant’anni, in base a quanto previsto negli accordi del 2003 (legge n°2003-775 del 21 agosto 2003 - Loi Fillon). Alla luce dei lavori del COR, per i dirigenti e per gli impiegati i tassi di sostituzione saranno più bassi del 10% e 20%, rispettivamente nel 2020 e nel 2050, in confronto a quelli riconosciuti ai lavoratori che sono andati in pensione nel 2003.

Gli importi da accantonare mensilmente sono calcolati al fine di ottenere un capitale che va a integrare la pensione e sono espressi in euro. L’ipotesi semplificatrice avanzata nello studio è che i salari siano stabili per tutta la carriera professionale. Il tasso di rendimento medio del risparmio durante la fase di investimento è fissato al 4% annuo. L’importo del capitale da accumulare per compensare la riduzione dei tassi di sostituzione è stato calcolato supponendo un’indicizzazione dello stesso al tasso di inflazione.

Dalle simulazioni condotte risulta che:

a) gli impiegati che nel 2008 percepiscono uno stipendio netto mensile di 2.000 euro e che nel 2020 raggiungeranno il diritto al pensionamento, per mantenere lo stesso tasso di sostituzione del 2003, dovranno costituirsi un capitale di 38.400 euro a seguito di versamenti mensili di 160 euro per 20 anni. Tale importo mensile sale a 208 euro (il 10,4% dello stipendio) se il lavoratore inizia a risparmiare da quest’anno. Tale percentuale scende al 5,2%, grazie al contributo del datore di lavoro, se il lavoratore sottoscrive un piano di risparmio pensionistico collettivo (PERCO).

b) i dirigenti che nel 2008 percepiscono uno stipendio netto mensile di 5.000 euro e che nel 2020 raggiungeranno il diritto al pensionamento, per mantenere lo stesso tasso di sostituzione del 2003, dovranno costituirsi un capitale di 103.200 euro a seguito di versamenti mensili di 430 euro per 20 anni. Tale importo sale a 560 euro (l’11,2% dello stipendio) se il lavoratore inizia a risparmiare da quest’anno. Tale percentuale scende al 5,6%, grazie al contributo del datore di lavoro, se il lavoratore sottoscrive un piano di risparmio pensionistico collettivo (PERCO).