GLI EFFETTI DEL PENSIONAMENTO ANTICIPATO SULL’OCCUPAZIONE GIOVANILE: IL CASO DEL BELGIO
A. Jousten, M. Lefèbvre, S. Perelman, P. Pestieau
International Monetary Fund
www.imf.org
Il Belgio è caratterizzato da un tasso di attività nelle fasce di popolazione più anziane (60 – 65 anni) tra i più bassi d’Europa, ben lontano dagli standard indicati dal Protocollo di Lisbona. Anche l’età media di pensionamento, pari a 60,6 anni, si pone a livelli inferiori rispetto a quelli riscontrabili in altri paesi europei ed extraeuropei.
Molti studi dimostrano che la generosità dei sistemi pensionistici pubblici, in termini non solo di età pensionabile ma anche di fiscalità, ha l’effetto di influenzare le decisioni relative al pensionamento. Una delle giustificazioni per mantenere un sistema che incentiva il pensionamento anticipato è che, in questo modo, si ritiene di creare opportunità di lavoro per i più giovani.
Il paper qui presentato intende verificare questa ipotesi sia dal punto di vista teorico sia sulla base dell’analisi dei dati empirici relativi alla realtà belga.
Sul piano teorico, il collegamento tra incentivi al pensionamento anticipato e aumento dei tassi di occupazione nelle fasce di età più giovani non è, secondo lo studio, corretto. Infatti, in Belgio, la disoccupazione giovanile è relativamente insensibile alle variazioni della domanda di lavoro ed è soprattutto provocata da carenze strutturali nella formazione scolastica e da un sistema inefficiente di incentivi lavorativi. Inoltre, sempre sul piano teorico, ha poco senso parlare di domanda complessiva di lavoro: esiste invece una domanda di lavoro segmentata nelle diverse tipologie di impiego richieste dal mercato.
Sul piano empirico, l’analisi di regressione lineare compiuta dagli autori smentisce l’esistenza di una correlazione positiva tra incentivi al pensionamento anticipato e tasso di occupazione dei giovani. Lo studio dimostra, al contrario, l’esistenza di una relazione diretta tra tasso di attività complessivo (anziani e giovani) e ciclo economico.